Attualità

Festival Sanremo, Rai in festa con l’incognita Tar

Il 17 ottobre un'udienza sul ricorso presentato contro il bando del Comune

di Angelo Vitale -


Giorni di intensi colloqui, quasi nello stile dei rapporti diplomatici cui assistiamo da mesi sulle guerre in corso nel mondo, e poi una “fumata bianca” coronata dalla musichetta di avvio del Tg1 di ieri sera: c’è l’accordo fra la Rai e il Comune di Sanremo per la realizzazione del festival 2026 dal 24 al 28 febbraio prossimi. Ma c’è ancora pendente, tra poco più di un mese, il 17 ottobre, il giudizio del Tar sul ricorso di una società contro il bando del Comune ligure.

Sanremo Rai: c’è l’accordo

Un primo passo per dare soluzione alla pesante incognita caduta 9 mesi fa sul futuro della kermesse musicale.

Da sempre, il Festival di Sanremo era stato sinonimo di Rai. Poi, nel 2023 una società privata attiva nella produzione musicale e nell’organizzazione di eventi, Just Entertainment, aveva deciso di gridare “Il re è nudo” contestando il monopolio di fatto e dando il via a una battaglia legale per riscrivere le regole del gioco. Just Entertainment aveva presentato ricorso al Tar Liguria, contestando l’affidamento diretto del festival dal comune di Sanremo alla Rai senza gara pubblica.

Quindi, il 5 dicembre 2024 il Tar Liguria aveva emesso una sentenza storica: l’affidamento diretto del festival alla Rai è illegittimo e il Festival deve essere assegnato tramite gara pubblica.

Il Comune e la Rai hanno impugnato la decisione, ma il 29 maggio scorso il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar: per ogni edizione, l’affidamento dell’organizzazione del Festival da parte del Comune deve passare per una procedura potenzialmente aperta a tutti gli operatori del settore.

Il bando per tre anni

Il Comune aveva quindi pubblicato un bando per il triennio 2026–2028, con possibilità di proroga fino al 2030. Tra i requisiti richiesti, un corrispettivo minimo di 6,5 milioni di euro per ogni edizione, una clausola anti-flop (gli ascolti non potranno essere inferiori di oltre 15 punti percentuali rispetto alla media, record, degli ultimi cinque anni, pena la rescissione dell’accordo dopo la prima edizione) e almeno l’1% dei ricavi pubblicitari da versare al Comune.

Il termine per la presentazione delle offerte era scaduto il 19 maggio, l’unica proposta ricevuta era stata quella della Rai, che puntava anche alla titolarità del format tv del festival, affermando che la declinazione televisiva dello show è patrimonio della Rai.

Per ora, un sospiro di sollievo e tanta soddisfazione ufficiale della nutritissima delegazione Rai arrivata in Liguria. Ma resta l’incognita Tar.


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