L'identità: Storie, volti e voci al femminile Poltrone Rosse



Esteri

Fibrillazioni nucleari: lo sfogo di Crosetto e i rischi all’orizzonte

Il ministro della Difesa ha sottolineato l'importanza degli investimenti per recuperare il gap

di Ernesto Ferrante -


La “nuova era delle armi nucleari” di cui ha parlato il presidente finlandese Alexander Stubb commentando l’annuncio del capo della Casa Bianca Donald Trump, che la scorsa settimana ha reso nota l’intenzione di riprendere i test nucleari, ha messo in allarme il ministro italiano della Difesa Guido Crosetto. Gli ultimi eventi impongono una rapida rimodulazione dei concetti di deterrenza e stabilità strategica, con dei cambiamenti significativi in termini di visione, ma soprattutto di azione.

Difesa, deterrenza e stabilità strategica

Nel corso della presentazione del calendario della Difesa, che unisce tutte le forze armate immortalate dall’obiettivo del fotografo Massimo Sestini, Crosetto è andato dritto al punto: “È finito il tempo di edulcorare le parole, sono ogni giorno più preoccupato, con l’ansia di vedere cose che non vorrei vedere. È una sensazione che mi sono stufato di vivere da solo, circondato da un Paese che non capisce che i tempi sono molto difficili, profondamente cambiate che nessuno di noi è in grado di definire che scenario dovremo affrontare”. Muoversi a rimorchio è molto rischioso in uno scenario come quello attuale caratterizzato da una marcata instabilità. Gli interventi estemporanei e “scollegati” hanno un’utilità limitata.

“La Difesa, ha aggiunto il ministro, ha il compito di programmarsi per affrontare qualsiasi scenario: non siamo ancora all’altezza di farlo e i tempi li decidono altri attori. Alcuni pensano che investire in Difesa sia una cosa burocratica, perché ce lo chiede la Nato. È una stupidità totale. Dobbiamo partire dalle mancanze che abbiamo recuperare un gap grande in tempi il più brevi possibile”.

Le parole di Trump sui test nucleari

A “60 Minutes” della Cbs, Trump è stato nuovamente generico. “La Russia e la Cina stanno testando, ma non ne parlano”, ha spiegato nell’intervista. “Non voglio essere l’unico Paese a non effettuare test”, ha affermato il tycoon, inserendo la Corea del Nord e il Pakistan nell’elenco delle nazioni che presumibilmente stanno verificando i propri arsenali atomici. Il riferimento a Mosca è per i “battesimi” del missile da crociera a propulsione nucleare, il Burevestnik, e di un drone sottomarino a propulsione nucleare e con capacità nucleare, denominato “Poseidon”.

Il segretario all’Energia di Trump, Chris Wright, ha minimizzato la portata delle operazioni statunitensi: “Penso che i test di cui stiamo parlando in questo momento siano test di sistema. Non si tratta di esplosioni nucleari”.

La replica cinese

Pechino ha negato di aver “testato armi nucleari senza dirlo”. “La Cina ha sempre aderito ad un percorso di sviluppo pacifico, ha perseguito una politica di ‘no first use’, non utilizzo di tali armi come mezzo di guerra a meno che non venga prima attaccata, ha sostenuto una strategia nucleare di autodifesa e ha rispettato il suo impegno a sospendere i test nucleari”, ha chiarito la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning.

Le forze russe avanzano in Ucraina

Le Forze Armate russe hanno lanciato massicci bombardamenti contro l’Ucraina, impiegando droni e missili, tra i quali anche i Kinzhal, mentre sul terreno si è registrata una nuova avanzata nella parte orientale del Paese, in particolare nella città di Pokrovsk, nel Donetsk, il cui controllo è fondamentale dal punto di vista logistico. Il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che le sue truppe sono entrate e hanno consolidato le posizioni nel distretto di Prigordony, respingendo al contempo il tentativo dei soldati ucraini di rompere l’accerchiamento.

Le bordate all’Occidente

Le autorità russe hanno pesantemente criticato gli ingenti esborsi occidentali a favore di Kiev. “Più l’Occidente spenderà per sostenere Kiev, più territori alla fine torneranno alla Russia e più terrificante sarà la fine del regime di Kiev”, ha scritto sul suo canale Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, etichettando i componenti della leadership ucraina, che ha sperperato miliardi di dollari di finanziamenti occidentali per diversi anni, come “i sanguinari pagliacci di Kiev”.

Ancora più dura è stata la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, a proposito del crollo di una parte della Torre dei Conti, nel centro di Roma: “Finché il governo italiano continuerà a sprecare inutilmente i soldi dei contribuenti aiutando l’Ucraina, l’Italia crollerà, dall’economia alle torri”. Unanime la condanna del mondo politico italiano.


Torna alle notizie in home