Salute

Fondo Nazionale, Salutequità: una migliore gestione organizzativa della sanità

di Giovanni Mauro -


“La notizia dell’incremento del Fondo sanitario nella bozza della Legge di Bilancio 2022 approvata dal Consiglio dei ministri è un’ottima notizia per il Paese e per il Servizio Sanitario Nazionale, che rappresentando la più grande opera pubblica per la tutela del diritto alla Salute, la coesione sociale e un volano per l’economia dell’Italia, ha bisogno di essere sostenuto con fatti concreti come questi”. Tonino Aceti, presidente Salutequità, Organizzazione per la valutazione della qualità delle politiche per la salute, commenta così le notizie sulla prima bozza di legge di Bilancio 2022 appena approvata dal Consiglio dei ministri. Una manovra che interviene significativamente sul futuro dell’assetto gestionale e organizzativo della sanità in Italia.

Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato il “Documento programmatico di bilancio per il 2022”, che illustra le principali linee di intervento che verranno declinate nel disegno di legge di bilancio e gli effetti sui principali indicatori macroeconomici e di finanza pubblica. La manovra di bilancio ha l’obiettivo di sostenere Il paese nella fase di uscita dalla pandemia, che ha innanzitutto colpito pesantemente proprio il comparto della sanità pubblica.

E per la sanità, il Fondo Nazionale viene incrementato, rispetto al 2021, di 2 miliardi in ciascun anno fino al 2024. Nuove risorse sono destinate al fondo per i farmaci innovativi e alla spesa per i vaccini e farmaci per arginare la pandemia Covid-19 e affrontarla laddove, come nelle strutture sanitarie, la gestione organizzativa è quotidianamente messa alla prova da sfide urgenti e indispensabili.

“Per troppi anni – dice Aceti, che guida un Organismo essenzialmente indirizzato ad analizzare e studiare le politiche e le strategie volte ad una buona organizzazione della sanità – abbiamo fatto le nozze con i fichi secchi e i risultati catastrofici ce li ha purtroppo presentati tutti il Covid. Ora – sottolinea – attendiamo di leggere il testo della manovra e vigileremo su eventuali ‘manine’ che negli anni passati infilavano nel testo la famosa “clausola di salvaguardia” vale a dire quel meccanismo per il quale da un lato si sanciva l’incremento delle risorse per poi, dall’altro, contemporaneamente prevedere la possibilità di tagliarle in corso d’anno per far fronte al famoso ‘equilibrio di finanza pubblica’”.

Aceti pensa innanzitutto al riordino dei Lea: “Lavoreremo per fa sì che l’incremento del Fondo sia finalizzato anche per rendere esigibili in tutta Italia i nuovi Livelli essenziali di assistenza al palo da quasi cinque anni, per il recupero delle liste di attesa a seguito della pandemia, per l’attuazione e l’ammodernamento del Piano nazionale della Cronicità e per rafforzare e sostenere al meglio il personale sanitario del nostro Paese”. Traguardi, conclude “indispensabili per garantire un SSN più accessibile, equo e vicino ai bisogni delle comunità. Tutti valori che Salutequità monitora e difende”.


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