Economia

Garanzia del lavoro, l’Ancal: si muovano subito le Regioni

di Redazione -



Un pressing nei confronti delle Regioni, per il lavoro. Lo ritiene necessario il segretario generale dell’Associazione Nazionale Commercialisti Area Lavoro, Gian Piero Gogliettino, illustrando i temi che animeranno il forum previsto per venerdì 30 settembre a Siracusa, intitolato “Crisi di impresa e politiche del lavoro: formazione, fattore di sviluppo e competitività”.

“Diventa improcrastinabile per le Regioni  – afferma – adoperarsi quanto prima rispetto all’attivazione del percorso del programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori nell’ambito del Pnrr, a favore dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, in ragione delle sempre più crescenti e significative situazioni di crisi aziendali”.

Nel merito, rileva Gogliettino “bisogna partire dalla specifica situazione di crisi aziendale, dalle specifiche professionalità possedute dai lavoratori coinvolti e dal contesto territoriale di riferimento, per poi effettuare una valutazione delle chances occupazionali. Così da identificare concrete soluzioni per gli stessi lavoratori”.

Serve formazione: “Una fattiva azione di intervento – aggiunge – potrebbe concretizzarsi, innanzitutto, nella previsione di mirati percorsi formativi di aggiornamento o di riqualificazione, strategici rispetto a una plausibile ripresa a pieno regime dell’azienda, pure in funzione dell’implementazione di nuovi processi produttivi. E investire sul rafforzamento delle competenze dei propri lavoratori può generare un meccanismo virtuoso di tutela dei posti di lavoro, tale da incidere positivamente sulla competitività e produttività aziendale”.

Un percorso necessario, per affiancare le dinamiche di accelerazione del mondo del lavoro: “In funzione di un reinserimento lavorativo – spiega -, i processi formativi possono agevolare l’occupabilità dei lavoratori in transizione, e dunque il matching tra domanda e offerta di lavoro. Rispetto a questa opzione, sostenendo un modello di cooperazione pubblico/privato, è strategico l’ampliamento della rete degli operatori del mercato del lavoro, tra i quali possono certamente annoverarsi i commercialisti in ragione delle significative conoscenze e competenze possedute”.

La differenza, alla fine, la può fare in aggiunta solo lo Stato: ““E’ evidente – conclude – che il lavoro si garantisce non solo rafforzando ed efficientando le politiche del lavoro, ma rendendo il nostro Paese attrattivo per nuovi insediamenti industriali attraverso uno snellimento e la semplificazione burocratica, una fiscalità di vantaggio, il taglio del cuneo fiscale e contributivo, un piano infrastrutturale di rilievo”.


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