Esteri

Gaza, Gantz abbandona Netanyahu, Smotrich contro le famiglie degli ostaggi

di Ernesto Ferrante -


Strappo a Tel Aviv. Benny Gantz, ministro del Gabinetto di guerra israeliano, e il suo partito centrista Unità Nazionale hanno lasciato il governo, lanciando pesanti accuse all’indirizzo del premier Benjamin Netanyahu che, a suo avviso, “impedisce la vera vittoria” nella guerra in corso a Gaza e non ha approntano un piano serio per il “dopo”, condizione per lui essenziale. L’ex generale, che ha chiesto nuove elezioni, ha rivelato di aver preso questa decisione “con il cuore pesante”. L’attacco di Gantz è a tutto campo: “Netanyahu ci impedisce di avanzare verso la vera vittoria. Le decisioni strategiche vengono affrontate con procrastinazione ed esitazione a causa di considerazioni politiche. Dopo il 7 ottobre, come hanno fatto centinaia di migliaia di israeliani patriottici, ci siamo messi a disposizione. Lo abbiamo fatto anche se sapevamo che si trattava di un cattivo governo. Proprio perché sapevamo che era un cattivo governo”. “Lo stato di Israele, ha proseguito l’ex ministro, ha bisogno e può ottenere una vera vittoria, una vera vittoria mette il ritorno a casa dei rapiti al di sopra della sopravvivenza al potere. Una vera vittoria unisce il successo militare con un’iniziativa politica e civile. Una vera vittoria porterà al collasso di Hamas e alla sua sostituzione. Una vera vittoria consiste nel riportare a casa sani e salvi gli abitanti del nord. Una vera vittoria consiste nello stabilire un’alleanza regionale contro l’Iran guidata dagli Stati Uniti con tutto il mondo occidentale”.
L’esecutivo Netanyahu è sicuramente più debole, ma alla Knesset ha ancora i numeri per proseguire. Il leader centrista ha affermato che occorre attuare il piano proposto dal presidente Usa, Joe Biden. Su X il primo ministro gli ha chiesto di “non abbandonare la battaglia”, mentre il falco Itamar Ben-Gvir scalpita per prenderne il posto nel Gabinetto di guerra. Duro scontro tra il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, e i familiari degli ostaggi. Il leader dell’estrema destra, contestato durante un’audizione, ha ribadito il suo “no” a un accordo con Hamas per la liberazione dei rapiti, perché “potrebbe portare all’assassinio di molti ebrei”. “Rivolteremo ogni pietra per restituire tutti i rapiti, ma non andremo incontro a un suicidio collettivo”, ha sottolineato Smotrich.
Il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha incolpato gli israeliani di voler bloccare qualsiasi accordo su una cessazione delle ostilità nell’enclave palestinese. In un’intervista rilasciata ad Al Jazeera, Haniyeh ha dichiarato che lo Stato ebraico ha attaccato sabato scorso il campo di Nuseirat, liberando quattro ostaggi e causando la morte di 274 palestinesi, per bloccare qualsiasi intesa che possa mettere fine alla guerra. E ha puntato il dito anche contro gli Stati Uniti, accusandoli di aver preso parte all’azione.
Un alto esponente del movimento islamico di resistenza ha esortato invece Washington ad esercitare pressioni sugli alleati affinché si ponga fine al conflitto. “Chiediamo all’amministrazione americana di esercitare pressioni sull’occupazione per fermare la guerra a Gaza, il movimento di Hamas è pronto ad affrontare positivamente qualsiasi iniziativa che assicuri la fine della guerra”, ha detto Sami Abu Zuhri.
Nel frattempo, nella regione è tornato il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, per promuovere un piano di cessate il fuoco e di accordo sugli ostaggi. Previsti colloqui a porte chiuse prima al Cairo con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, e poi a Gerusalemme con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Blinken ha pianificato la visita per portare avanti il piano di Biden. Secondo il portavoce del ministero degli esteri iraniano, Nasser Kanani, le recenti minacce e gli attacchi israeliani contro il Libano dovrebbero essere perseguiti seriamente dalle Nazioni Unite. L’organismo, inoltre, dovrebbe severamente condannare qualsiasi mossa contro la stabilità, la sicurezza e l’integrità territoriale libanese.


Torna alle notizie in home