Esteri

Gaza: sequestrata nave umanitaria, Greta Thunberg “Rapito equipaggio”

La nave carica di aiuti "Madleen" diretta sulla Striscia è stata bloccata e alcuni componenti dell'organizzazione prelevati dalle forze di Israele. La denuncia dell'attivista

di Flavia Romani -


La crisi umanitaria nella Striscia di Gaza si aggrava ulteriormente, mentre monta la tensione internazionale per il sequestro della nave “Madleen“, imbarcazione umanitaria della Freedom Flotilla Coalition. L’organizzazione ha denunciato oggi che l’esercito israeliano ha intercettato e preso il controllo della nave, che si dirigeva verso Gaza con a bordo aiuti umanitari e attivisti internazionali, tra cui l’attivista svedese Greta Thunberg.

Secondo quanto riportato dalla stessa organizzazione su Telegram, «le comunicazioni con la Madleen sono state interrotte. L’esercito israeliano ha sequestrato la nave» e l’intero equipaggio sarebbe stato «rapito dalle forze israeliane».

A confermare la gravità della situazione e del sequestro della nave di aiuti diretta è Gaza è proprio Greta Thunberg, attraverso un breve video apparso sulla pagina Instagram “gazafreedomflotilla”

“Le persone a bordo dell’imbarcazione sono state rapite dalle forze israeliane.”

La nave era stata noleggiata con l’obiettivo di consegnare aiuti umanitari urgenti alla popolazione civile di Gaza, ormai allo stremo dopo mesi di bombardamenti e isolamento. L’iniziativa rientrava nell’ambito delle azioni della Freedom Flotilla Coalition, organizzazione che da anni cerca di rompere l’assedio alla Striscia attraverso missioni marittime pacifiche.

Nel frattempo, nella giornata di oggi dovrebbero essere aperti tre nuovi centri di distribuzione di aiuti umanitari da parte della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), unica Ong (in collaborazione tra Stati Uniti e Israele) operante nella Striscia. Secondo quanto riferisce il Times of Israel, i punti di distribuzione saranno attivi a partire da oggi: uno a Wadi Gaza, nel centro della Striscia, operativo dalle 6 del mattino, e altri due a Tel Sultan, nel sud, attivi da mezzogiorno. La GHF ha chiesto alla popolazione di non avvicinarsi ai centri prima dell’orario indicato per ragioni di sicurezza.

Il sequestro della nave Madleen rischia ora di creare nuove tensioni diplomatiche e rilanciare il dibattito sull’accesso umanitario a Gaza, mentre la popolazione civile continua a pagare il prezzo più alto di una crisi senza fine.


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