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Gazprom riduce il gas all’Italia di un terzo, mentre Cingolani invita al risparmio

di Redazione -



La situazione energetica per Italia e Germania si fa sempre più complicata. La guerra continua non soltanto sul campo di battaglia, ma anche sotto il profilo economico-energetico. Infatti, secondo quanto riportato da una nota dell’Eni, il colosso russo Gazprom da oggi ridurrà ulteriormente di 1/3 le forniture di gas al nostro paese: “ Gazprom ha comunicato che per la giornata di oggi fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi/giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi/giorno. Eni fornirà ulteriori informazioni in caso di nuove e significative variazioni dei flussi.” Una diminuzione, quella di 11 milioni di metri cubi giornalieri, ulteriore a quella già effettuata in precedenza. La paura è che la Russia possa azzerare del tutto il flusso, ponendo seri rischi di un razionamento del gas anche in vista dell’inverno. Ma se Atene piange, Sparta non ride visto che i lavori di manutenzione programmati sul gasdotto Nord Stream 1, che collega la Siberia alla Germania, interromperanno, già da oggi, il flusso di idrocarburi ai tedeschi per 10 giorni. Le forniture dovrebbero essere ripristinate il 21 Luglio, ma anche Berlino teme che, in realtà, possano non essere erogate da Mosca nei tempi previsti. Infatti già in passato Gazprom aveva tagliato in modo significativo il flusso attraverso il gasdotto, parlando di ritardi nei lavori di riparazione, la cui causa viene attribuita da Mosca nelle problematiche operative determinate dalle sanzioni occidentali contro la Russia. Intanto il Ministro Cingolani, in occasione della presentazione dei risultati di uno studio Enea sui risparmi potenziali di gas conseguibili attraverso azioni mirate nel settore residenziale, ha esortato le famiglie al risparmio energetico: “Risparmiare energia è un dovere. Le misure di sobrietà dei consumi sono semplici, ma consentono significativi benefici generali. Il risparmio residenziale può giocare un ruolo enorme: oggi il consumo del residenziale è circa il 30% del totale e credo sia responsabile 12-13% delle emissioni di gas climalteranti.” Mentre Stefano Venier, ad della Snam, una delle principali aziende di infrastrutture energetiche al mondo, ha chiaramente sottolineato la necessità di smarcarsi dal gas russo: “In questo momento c’è la necessità di emanciparsi dalla importazione russa che, come vediamo quotidianamente, è oggetto di incertezza: oltre ad avere ottimizzato gli asset già disponibili, abbiamo comprato due navi che contiamo di rendere operative, uno già l’anno prossimo, e l’altra quello successivo. proprio nei tempi più rapidi possibili perché il tempo è una risorsa che non dobbiamo sprecare”. E sugli stoccaggi ha detto: “Stiamo lavorando. A ieri sera siamo arrivati a disporre di 6 miliardi e 100 milioni di metri cubi che corrispondono al 64% dell’obiettivo che ci siamo dati, ovvero 11 miliardi. Il nostro contribuito è stato di un miliardo e mezzo e contiamo di continuare a dare il nostro sostegno.

Mariangela Marchioni


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