Giorgetti avvisa tutti: “Sarà complicato far la manovra”
Non sarà una manovra facile e il ministro Giancarlo Giorgetti ne è pienamente consapevole. Al punto da avvisare i colleghi della Lega: “Ci sono nuove regole che rendono complicato per noi fare il bilancio”. Le regole a cui si riferisce il titolare del Mef, ovviamente, sono quelle del Piano di Stabilità che fa partire in salire la manovra. “Bisogna rispettare le nuove clausole per una questione di spesa, anche per gli emendamenti”, ha fatto sapere Giorgetti chiedendo, tra le righe, ai leghisti di non avanzare richieste troppo esose in sede di redazione della manovra. I punti focali della finanziaria sono noti. Il governo, e in particolare il Mef, puntano su tre pilastri: taglio del cuneo fiscale, adeguamento delle pensioni minime, sforbiciata all’Irpef per il ceto medio. Per farlo occorre però recuperare risorse. E sarà questa la grande sfida che attende Giorgetti. C’è, a proposito, l’idea di offrire ai dipendenti della pubblica amministrazione l’opportunità di andarsene in pensione a 70 anni, restando in servizio dai 67 in poi con mansioni di affiancamento alle giovani leve. Un’ipotesi che ha già sollevato l’indignazione dei sindacati. Poi c’è il capitolo privatizzazioni di cui si parla da tempo. E che dovrebbero osservare una strategia del tutto diversa da quella che ha caratterizzato la stagione degli anni ’90. Si venderanno, infatti, quote di gioielli di Stato tali da non consentire allo Stato stesso di perdere il controllo su aziende di rilevanza strategica e non soltanto economica. Ma qui è già pronto ad aprirsi un dibattito potenzialmente infinito. L’unica certezza, allo stato attuale, è una: l’Ue chiede all’Italia di rientrare nei parametri di bilancio e per farlo imporrà tagli alla spesa nell’ordine dei 10-13 miliardi. Cifra che il Paese paga, suppergiù, soltanto per gli interessi maturati sul suo enorme debito pubblico. Che, così, assurge a tema principale del dibattito.
Torna alle notizie in home