Economia

Giorgetti: “Poste? Nessuna svendita: si cede per migliorare servizi e occupazione”

di Giovanni Vasso -

GIANCARLO GIORGETTI MINISTRO


“Nessuna svendita, altri hanno svenduto in passato, non lo farà questo governo”: il ministro Giancarlo Giorgetti interviene in aula durante il question time di oggi alla Camera sul caso Poste. E rivela la strategia di Palazzo Chigi per fare cassa senza intaccare né la governance né le prospettive economiche e strategiche di una delle più importanti aziende partecipate dello Stato. “L’operazione che sta facendo il governo è una valorizzazione degli asset, preservando il controllo pubblico ma aperto al mercato, nell’interesse di azionisti e dipendenti”. E quindi ha continuato: “La cessione di una quota del capitale di Poste Italiane sarà volta ad accrescere il valore del Gruppo Poste, garantendo, nel contempo, la qualità dei servizi e il mantenimento dei livelli occupazionali”.

Giorgetti ha promesso che, su Poste, “non faremo come è stato fatto con Tim”. E ha ribadito che “l’operazione mira ad agevolare il collocamento presso dipendenti e piccoli risparmiatori”. Insomma, non arriverà nessun grande gruppo straniero o privato interno a dettare legge: “Il controllo di società quotate in Borsa si può svolgere in diverse forme – ha spiegato in aula Giorgetti -. Detenendo la maggioranza del pacchetto azionario o un numero di azioni sufficienti per avere il controllo dell’assemblea. Questo si verifica in aziende importanti e strategiche del Paese, da tanti anni e in forma diversa, diretta o indiretta attraverso Cdp. Basta citare Eni, Enel e Leonardo. Lo stesso modello verrà replicato, con lo stesso grado di successo probabilmente, anche su Poste”. L’obiettivo, secondo il titolare del Mef, sarà quello di “accrescere il valore del Gruppo Poste, garantendo, nel contempo, la qualità dei servizi e il mantenimento dei livelli occupazionali”.


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