Cultura & Spettacolo

Golden Globe: Gli uomini (e le donne) preferiscono le bombe

di Riccardo Manfredelli -

epa11063642 Irish actor Cillian Murphy (L) holds the Golden Globe for Best Performance by a Male Actor in a Motion Picture - Drama for 'Oppenheimer' while standing with US actor Robert Downey Jr. who is holding the Golden Globe for Best Performance by a Male Actor in a Supporting Role in any Motion Picture for 'Oppenheimer' in the press room during the 81st annual Golden Globe Awards ceremony at the Beverly Hilton Hotel in Beverly Hills, California, USA, 07 January 2024. Artists in various film and television categories are awarded Golden Globes by the Hollywood Foreign Press Association. EPA/ALLISON DINNER


Gli uomini preferiscono le bombe. Ai Golden Globe 2024 “Oppenheimer” è incoronato Miglior Film Drammatico dell’anno. “Barbie”, altro favorito della vigilia (che tra le commedie nulla può contro l’accoppiata micidiale Lanthimos-Stone di “Povere Creature!”) ne esce cardinale, dovendosi accontentare di due sole statuette: quella alla Miglior Canzone Originale, “What Was I Made For?”, terapeutica per la sua interprete Billie Eilish in ripresa dopo un periodo di forte depressione, e quella – nuova di zecca – destinata a premiare il miglior successo al botteghino, scelto tra i film che hanno superato i 150 milioni di incasso globale: “Dedichiamo questo premio” ha detto la protagonista e produttrice Margot Robbie (arrivata sul red carpet con un abito Armani Privè che ricrea quello della Barbie Superstar del 1977), “a tutte le persone che si sono vestite di rosa per recarsi nel posto più sicuro del mondo: al cinema”.

Robbie conferma a viva voce lo straordinario impatto sociale del film diretto da Greta Gerwig già messo in luce da un’inchiesta del Financial Times che quest’estate scriveva di quanto il messaggio di autodeterminazione proveniente da “Barbie” abbia trovato terreno fertile soprattutto tra le donne e all’interno della comunità arcobaleno: per molti ragazzi indossare una maglietta rosa per andare a vedere “Barbie”, che addirittura in Russia è riuscito sorprendentemente a dribblare la scure della censura, è stato un pretesto positivo per “urlare” al mondo la propria identità, la propria unicità.

A proposito di rappresentazione delle minoranze Lily Gladstone entra nella storia come prima attrice nativa americana a vincere un Golden Globe, da Attrice Non Protagonista per il film di Martin Scorsese “Killers of The Flowers Moon”, che dedica “a ogni ragazzo nativo che ha un sogno, che possa vedersi rappresentato attraverso le nostre storie, raccontate da noi stessi con parole nostre, con alleati straordinari e un’enorme fiducia reciproca”. Il Golden Globe al Miglior Film Straniero è andato ad “Anatomia di una caduta” di Justine Triet, già Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes. Niente da fare per “Io, Capitano” di Matteo Garrone per il quale a questo punto la corsa all’Oscar come Miglior Film Straniero, che sarà assegnato a Los Angeles il prossimo 11 marzo, potrebbe decisamente complicarsi.

Prima dell’appuntamento culmine al Dolby Teathre, tra una settimana la “stagione dei premi” vedrà assegnarsi gli Emmy Awards, slittati a causa del mega-sciopero degli attori culminato con la stipula di un nuovo contratto collettivo di categoria: in quell’occasione scopriremo se le nostre Sabrina Impacciatore e Simona Tabasco (candidate per “The White Lotus”) si consacreranno definitivamente di fronte al pubblico internazionale, ma soprattutto Jesse Armstrong (padre di una “Succession” serie drammatica da 4 Golden Globe) avrà nuovamente modo di sfoggiare un paio di scarpe da grandi occasioni.

Scherza sulla straordinarietà del momento (“Torno qui dopo vent’anni ma mai avrei pensato di stare sul palco”) anche Kieran Culkin che ha strappato il Golden Globe come Miglior Attore in una serie drammatica a Pedro Pascal: “Pedro, rosica pure. Questo è mio!” Non siamo agli Oscar e non abbiamo di fronte Will Smith e Chris Rock, tra i due solo sane risate (e il naso rosso di Cilian Murphy è per un eccesso di affetto della moglie). Chi di certo non rosica affatto è Taylor Swift: non avrà vinto il Golden Globe per il film-concerto The Eras Tour, ma cosa volete che sia una statuetta per la Persona dell’Anno, miliardaria, capace con una sola parola di decidere le sorti dell’America per i prossimi 5 anni?


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