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All’Ue non piace più la Golden Power di Draghi

Giorgetti, idee chiare e memoria lunga: "Risponderemo a tutti i rilievi"

di Cristiana Flaminio -


La Golden Power ci costa l’apertura di una procedura d’infrazione Ue. Bruxelles, dopo tanto tentennare, ha sciolto le riserve e rimbrottato l’Italia. Che però, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, non fa (troppi) drammi. E, anzi, si prepara a proporre fin da subito una soluzione in grado di salvare capra e cavoli. Il tema è quello delle banche. È la considerazione di asset nazionale da difendere che l’esecutivo ha ritenuto di utilizzare durante alcune delle fasi più concitate del risiko bancario. In particolar modo durante l’offensiva scatenata da Unicredit nei confronti di Banco Bpm. All’Ue le scelte di Giorgetti all’epoca non sono piaciute granché. Ma, almeno in linea teorica, i rilievi europei non sono collegati alla specifica vicenda bensì all’intera normativa su cui s’è retto l’intervento del governo che ha sottratto a Orcel il “successo” nella scalata a Bpm.

Golden Power, la memoria lunga di Giorgetti

“In effetti – ha puntualizzato la portavoce Arianna Podestà -, si tratta di casi separati. La decisione odierna riguarda la normativa Golden Power in sé, senza alcun riferimento specifico ad alcun caso, mentre l’articolo 21 del regolamento sulle concentrazioni è una procedura separata e in quel caso non abbiamo preso alcuna decisione”. Adesso Roma ha due mesi di tempo per presentare ulteriori osservazioni e replicare alla messa in mora avanzata da Bruxelles. Non fate sapere a Ursula e ai suoi, per carità, che se la stanno prendendo con uno dei fiori all’occhiello della legislazione del governo Draghi. Una riforma, partorita tre anni fa, e da lui fortemente voluta e sostenuta proprio per sottrarre quante più aziende italiane (anche) dalle fauci degli oligarchi e degli interessi russi. Giancarlo Giorgetti, che di Draghi fu ministro allo Sviluppo economico, sembra avere già le idee chiare e, di sicuro, dimostra una memoria di ferro. “La Commissione solleva obiezioni sulla norma cosiddetta Golden Power, riformata nel 2022 con il governo Draghi. Sulla base delle valutazioni della sentenza risponderemo ai rilievi che ci vengono mossi nelle sedi competenti”, ha affermato in una nota. E quindi ha aggiunto, conciliante: “Con spirito costruttivo e collaborativo faremo una proposta normativa che farà chiarezza e supererà le obiezioni. Siamo convinti che permetterà di avere un quadro di competenze condiviso”.


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