Ambiente

I cavalli selvaggi che distruggono le Alpi australiane

di Martina Melli -


Migliaia di “brumbies”, i cavalli selvatici delle Alpi australiane, sono una minaccia per l’ambiente: secondo esperti e gruppi ambientalisti infatti, questi esemplari starebbero danneggiando i delicati ecosistemi intorno al parco nazionale di Kosciuszko. Da una recente inchiesta parlamentare, è emersa l’incapacità dei governi statali di gestire le mandrie di cavalli selvatici che stanno “distruggendo e calpestando” i valori naturali del territorio. L’Invasive Species Council ha espresso preoccupazione per “l’impatto devastante di questi animali e per l’incapacità dei governi statali, in particolare nel Nuovo Galles del Sud, di intraprendere azioni adeguate per gestirli”.

“Questo fallimento sta distruggendo e calpestando i valori naturali, indigeni e storici delle Alpi australiane, una regione di importanza nazionale che il governo del Commonwealth ha la responsabilità di proteggere”, ha detto Jack Gough, un responsabile dell’advocacy presso l’Invasive Species Council. Durante l’udienza pubblica, gruppi ambientalisti hanno espresso preoccupazione per l’impatto di questi mammiferi sugli ecosistemi sensibili. Nelle aree alpine del Nuovo Galles del Sud e del Victoria, i cavalli causano danni permanenti attraverso il pascolo selettivo, il calpestio e il degrado dei corsi d’acqua.

Una presentazione all’inchiesta da parte del comitato scientifico federale delle specie minacciate ha affermato che i cavalli sono una minaccia nota per ben 12 specie animali, sei delle quali sono a rischio d’estinzione. Le indagini aeree condotte lo scorso anno hanno mostrato che c’erano circa 18.814 cavalli selvaggi nel parco nazionale di Kosciuszko, un aumento di oltre il 30% in due anni. “Ora abbiamo tra i 14.000 e i 25.000 cavalli selvatici lassù”, ha detto Gough. Il NSW ha l’obiettivo, fissato dal precedente governo, di ridurre le mandrie a 3.000 cavalli entro giugno 2027. Per raggiungere questo obbiettivo, secondo l’Invasive Species Council 6.000 cavalli all’anno dovrebbero venir abbattuti, rispetto ai 1.050 attuali.

Oltre agli ambientalisti anche gruppi quali l’Associazione veterinaria australiana sono d’accordo sulla necessità dell’abbattimento aereo dei cavalli, quale metodo efficace di controllo dei numeri. Tuttavia, come è facile immaginare, in alcune città i residenti locali si oppongono fermamente alla pratica, tanto da compiere “alti livelli di abuso nei confronti del personale dei parchi nazionali che sta solo facendo il proprio lavoro”.


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