Esteri

I falchi russi alzano i toni, Strelkov: “Sarà l’Apocalisse”

di Ernesto Ferrante -


Falchi putiniani e ultra-nazionalisti sono sul piede di guerra per quanto sta accadendo in queste ore. “La divisione e il tradimento sono la via per la più grande tragedia, una catastrofe universale. Non permetteremo che accada. Il nemico sarà sconfitto, la vittoria sarà nostra!”, ha scritto su Telegram il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev.
“Ora la cosa più importante per la vittoria sul nemico esterno e interno, che vuole fare a pezzi la nostra madrepatria, per la salvezza del nostro Stato, è unirsi intorno al presidente, il comandante supremo in capo delle Forze armate del Paese”, ha aggiunto Medvedev.
Contro i rivoltosi della Wagner si è scagliato anche l’ultra-nazionalista Igor Girkin, detto “Strelkov” (“sparatutto”), l’uomo che nel 2014 prese il controllo di Slavyansk guidando un gruppo di uomini finanziato dal magnate Konstantin Malofeev: “Le azioni di Prigozhin sono una vera pugnalata alla schiena e non possono essere percepite diversamente da me”.
Nefaste le sue previsioni. “La sua eventuale ascesa al potere -, sostiene il comandante Strelkov – , provocherà immediatamente: ribellione in Cecenia e inizio della 3a campagna cecena (inevitabile); un crollo molto probabile del fronte e l’invasione nemica della Crimea, la caduta di Donetsk e Lugansk; l’inizio del processo di disintegrazione della Federazione Russa; un periodo breve, ma molto sporco e sanguinoso di ‘dittatura latinoamericana’. Senza regole e senza leggi, secondo concetti criminali”.

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