Cronaca

I gialli d’estate: l’omicidio di Sharon e la morte di Alex

di Ivano Tolettini -


Chi mai poteva volere la morte della barista Sharon Verzeni (nella foto), assassinata con quattro fendenti letali in una calda notte di fine luglio a due passi dalla sua abitazione di Terno d’Isola, nella Bergamasca, mentre prendeva un po’ di fresco durante una camminata? Riusciranno i carabinieri del Ris di Parma a svelare il Dna che il killer potrebbe avere lasciato sugli indumenti della 33enne mentre l’aggrediva alla schiena senza darle scampo perché l’ha sorpresa nell’oscurità, consentendole di telefonare ormai agonizzante al 112 per farle dire “aiuto, mi hanno accoltellata a Terno”? E a proposito di un altro giallo che tiene banco da fine giugno, nel Trevigiano, in che circostanze è morto il barman Alex Marangon, sparito durante un rito sciamanico nell’abbazia di Santa Bona a Vidor nella notte del 30 giugno e ripescato dai vigili del fuoco tre giorni più tardi nel Piave ad alcuni chilometri da dov’era finito, spirato a causa delle fratture della base della testa e la rottura della parte sinistra cassa toracica, che fa ripetere ai genitori “ce lo hanno ucciso”? Interrogativi per adesso privi di risposta che alimentano i forti dubbi degli investigatori dei carabinieri di Bergamo e Treviso che sperano di ottenere dagli esami specialistici quelle risposte in grado di indirizzare in maniera granitica le indagini.

Non era la prima volta che Sharon, di cui sabato si sono svolti i funerali a Bottanuco, paese bergamasco di dov’era originaria prima di andare ad abitare tre anni fa a Terno d’Isola col compagno Sergio Ruocco, usciva in tarda serata a camminare da sola. Nella zona in cui è stata aggredita non ci sono telecamere. Quando i carabinieri si sono recati nell’abitazione della vittima, nel cuore della notte, il compagno stava dormendo. Come avviene in queste circostanze dal telefonino sono state estratte le informazioni per ricostruire gli ultimi contatti di Sharon. A dare l’allarme anche due ragazzi che sono stati i primi a soccorrere la poveretta e che hanno cercato di sostenerla in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Verzeni è morta qualche ora dopo all’ospedale di Bergamo. L’autopsia ha rivelato che la barista non ha avuto tempo di difendersi. Sulle sue braccia non c’erano tracce che potessero far immaginare l’estremo tentativo di respingere l’assassino. Chi poteva volere la morte di una giovane donna che conduceva un’esistenza tranquilla e che in apparenza aveva un rapporto di coppia senza problemi? L’aggressore conosceva Sharon e conoscendo le sue abitudini le ha teso una trappola oppure era qualcuno con cui la vittima aveva un’appuntamento? Domande per adesso prive di risposte per un mistero sui cui indaga il pm Emanuele Marchisio.

Quanto al giallo che avvolge la morte del 26enne Alex di Marcon, nel Veneziano, il pm Giovanni Valmassoi, accogliendo l’istanza degli avvocati della famiglia Marangon, Nicodemo Gentile e Stefano Tigani, ha disposto che sia eseguito il test antidroga a carico di chi ha partecipato alla “Festa del sol de Putamayo”, organizzata da Andrea Zuin e dalla compagna Tatiana Marchetto, e a cui erano stati invitati due guaritori colombiani che sono già rientrati in patria. Il magistrato vuole stabilire se i partecipanti al rito avessero bevuto un infuso a base di ayahuasca, sostanza vietata dal 2022 in Italia perché è equiparata a un allucinogeno con principio attivo illegale, che potrebbe avere provocato il comportamento di Alex, il quale all’improvviso si era allontanato dal rito. L’ipotesi privilegiata dagli inquirenti è la “morte come conseguenza di un altro reato”, perché i testimoni negano che il ragazzo sia stato aggredito da qualcuno. Le ferite che ha subito sarebbero compatibili con una caduta dall’alto, come dal terrazzo antistante l’abbazia di proprietà del conte Alberto da Sacco, che non era presente. Alex avrebbe potuto essere in preda agli allucinogeni, circostanza negata dagli organizzatori. Il fascicolo non esclude nemmeno l’ipotesi dell’omicidio, sebbene sia l’ipotesi meno fondata: manca il movente e i partecipanti al rito parlano di una serata tranquilla a base di musica e meditazioni. I due gialli dell’estate per adesso rimangono senza soluzione.


Torna alle notizie in home