Attualità

I morti della centrale Enel e la ricerca della verità sul Protocollo

di Angelo Vitale -

Al centro, l'ad di Enel Green Power Salvatore Bernabei


“Non c’è nessuna catena di subappalti. Le aziende hanno scelto in autonomia. Non meritiamo questo tipo di affermazioni”. Accorate, le parole dell’amministratore delegato di Enel Green Power, Salvatore Bernabei. Perché ora, per le morti sul lavoro nella centrale idroelettrica di Suviana, una delle più importanti del nostro Paese, le voci si rincorrono, alimentate dalla polemica del segretario della Cgil Maurizio Landini, pure sui subappalti che la società del colosso energetico nazionale fondata 16 anni fa avrebbe tenuto in essere.

Una prova certamente più aspra e drammatica di tutte quelle del triathlon cui si appassiona, questa di Suviana per Bernabei. Per tre anni, dal 2017 al 2020, per il Gruppo Enel Bernabei è stato anche responsabile del global procurement. E oggi, leggere sul sito web Enel che il Gruppo guidato da Paolo Scaroni e Flavio Cattaneo “valuta gli aspetti relativi a salute e sicurezza come fattori premianti delle imprese appaltatrici che lavorano con noi” ci fa capire meglio anche altre parole di Bernabei, quando indica ai giornalisti i tre contractor incaricati di svolgere i lavori di Suviana: Siemens, Abb e Voith.

Le squadre che tutti i media si ostinano a definire di soccorso sono ancora all’opera e chissà per quanti altri giorni lo saranno, forse anche quando – come succede già da ieri – irrimediabilmente la storia di queste morti sul lavoro scivolerà via dalle prime pagine dei giornali e dai titoli dei tg.

Via via, vengono recuperati i corpi dei dispersi che si aggiungono alle vittime certe. Mentre le trasmissioni televisive aprono studi e collegamenti, come accaduto per tutte le più drammatiche vicende collettive di morti sul lavoro (le più recenti, quella ferroviaria di Brandizzo nell’agosto scorso e quella nel cantiere Esselunga di Firenze nel febbraio 2024), agli “esperti”. Alberto Romagnoli, del Consiglio nazionale degli Ingegneri, dice a Sky che non potrà mai esserci rischio zero, in ambienti di lavoro ove il pericolo è così ridondante come nella centrale di Suviana. E che potrà sempre capitare l’innesco di una “tragica fatalità”.

La priorità, da due giorni, è recuperare i dispersi. “Non è che l’indagine in una vicenda così complessa si misura come se fossimo dei centometristi – dice il procuratore capo di Bologna, Giuseppe Amato -. Queste sono indagini complesse. Adesso quello che conta è la tempestività di aver coordinato tutti i momenti topici dell’inizio dell’investigazione. Noi non dobbiamo bruciare i tempi, ma dobbiamo utilizzare i tempi giusti per poter arrivare senza inutili suggestioni e senza pressapochismi a dare una risposta seria ad una esigenza di giustizia che eventi di questo tipo implicano. Per cui ci sarà il momento dell’approfondimento. Le attività sono complesse e implicheranno un complesso accertamento di natura tecnica”.

Dovremo arrenderci alla “tragica fatalità”? E’ per questo che stiamo cercando di capire – per tutti i lavoratori negli ambienti Enel oggi, ma il discorso vale per tutti i luoghi di lavoro, a partire da quelli delle società cui l’Italia ha affidato il compito di essere la spina dorsale della nostra economia – cosa realmente viene fatto per la sicurezza.

Specialmente dopo protocolli d’intesa di 10 pagine come quello siglato da Enel, Inail, Cgil, Cisl e Uil nel novembre 2022. Ci ha risposto l’Inail, anche se ancora nessuno dei suoi responsabili vuole rilasciare dichiarazioni: “Nel corso del 2022 abbiamo avviato una serie di collaborazioni strutturate con grandi aziende e gruppi industriali italiani, fra cui Enel, con la finalità di accompagnare l’attuazione del Pnrr nell’ottica di un potenziamento delle politiche di prevenzione e tutela della salute e sicurezza sul lavoro”. Inail scrive di “attività in via di definizione”. In quel Protocollo, invece, era scritto che, in linea con uno Statuto della Persona del marzo precedente, erano già state “definite le azioni da sviluppare”. Quali erano? Cosa è stato veramente fatto per la sicurezza sul lavoro in tutti questi mesi?


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