Esteri

I tanti “vorrei ma non posso” di Volodymyr Zelensky davanti alle telecamere tedesche

di Ernesto Ferrante -


Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a parlare di una possibile “Terza Guerra mondiale” al talk show dell’emittente tedesca Ard. Dopo aver affermato che il cancelliere Olaf Scholz ha capito che “Vladimir Putin non è solo un nome, ma una minaccia, e non solo una minaccia per l’Ucraina”, Zelensky ha aggiunto che se la Russia colpisse un paese Nato, “sarebbe l’inizio di una Terza Guerra mondiale”.

Il presidente ucraino si è detto rammaricato per la mancata fornitura di missili da crociera Taurus, respinta a maggioranza dal Bundestag.

Nessuna pressione sarà esercitata sugli obiettori di coscienza che risiedono all’estero perché ritornino nel paese: “Sicuramente non chiedo a Olaf Scholz di riportarli indietro rapidamente”, ha dichiarato, precisando che l’Ucraina necessita di “una legge funzionante” , che regolamenti una materia così delicata, oggetto di un acceso dibattito interno.

L’appello lanciato dal Ministero della Difesa di Kiev ai connazionali che vivono all’estero affinché tornino a casa e combattano al fronte, non ha ottenuto il riscontro sperato. Sono centinaia di migliaia gli ucraini registrati come rifugiati di guerra altrove.

A dicembre, il ministro della Giustizia tedesco Marco Buschmann aveva chiarito che i problemi relativi alla mobilitazione dei soldati in Ucraina non avrebbero avuto conseguenze pratiche per chi ha trovato riparo e accoglienza in Germania: “Non costringeremo le persone al servizio militare obbligatorio o contro la loro volontà”.

L’ex comico ha ribadito durante una conversazione telefonica con il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis “l’importanza” di “sbloccare” i 50 miliardi di euro promessi dall’Unione Europea, per inviare un “segnale importante” agli altri partner internazionali, e le “esigenze difensive” non ancora soddisfatte.

Il Consiglio Ue ha rinnovato per altri sei mesi, fino al 31 luglio 2024, le misure restrittive adottate contro la Federazione Russa, per le azioni volte a destabilizzare la situazione in Ucraina.

Le truppe ucraine hanno attaccato il quartiere Kalininsky di Donetsk, uccidendo diverse persone. Lo ha reso noto su Telegram il sindaco della città Alexei Kulemzin. L’ufficio di rappresentanza della Repubblica Popolare di Donetsk ha precisato che alle 15,03 l’esercito hanno aperto il fuoco sul distretto, lanciando 8 missili. Un corrispondente della Ria Novosti ha riferito che anche il centro della città è stato bersagliato. Almeno tre civili sono stati uccisi e diverse auto hanno preso fuoco. Altri due sono morti mentre a bordo della propria auto stavano raggiungendo Yasinovataya.

Le forze armate russe hanno aumentato il numero delle operazioni offensive, per il secondo giorno sono in corso 50 scontri, gli ucraini devono ritirarsi costantemente, secondo la CNN.

Il Cremlino sta lavorando a una visita a febbraio in Turchia del presidente russo Vladimir Putin. Lo ha confermato il consigliere della presidenza, Yury Ushakov, come riporta l’Interfax. In cima all’agenda, il conflitto ucraino.

“Sì, è in fase di preparazione una visita”, ha risposto Ushakov a chi gli chiedeva se fosse previsto per il prossimo mese un viaggio di Putin in terra turca. “Posso dire che probabilmente la questione ucraina sarà uno dei principali temi dei negoziati”, ha proseguito Ushakov.


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