Attualità

Il calcio di Erdogan al campione filo-israele

di Eleonora Ciaffoloni -


Continua la guerra frontale di Erdogan nei confronti di Israele. Il presidente turco è ormai da tempo alle prese contro presunte spie israeliane, a cui sembra dare la caccia senza sosta. Per ultime, sono state quattro le operazioni condotte dai servizi segreti turchi che hanno portato all’arresto di circa trenta persone accusate di spionaggio e che ora dovranno affrontare un processo.
Per Erdogan è “solo un primo passo”, visto anche che il presidente turco ha avvertito Israele che subirà “gravi conseguenze” se continuerà a minacciare di attaccare funzionari di Hamas in territorio turco. Una vicenda che conferma la posizione di Ankara, insieme anche agli ultimi avvenimenti sportivi.
Sì perché nelle ultime ore è stato arrestato Sagiv Jehezkel, calciatore dell’Antalyaspor che durante il match contro il Trabzonspor ha mostrato alla telecamera un messaggio di sostegno agli ostaggi di Gaza – scritto sul polso bendato – che recitava “100 giorni, 7/10”. Per il club il 28enne ha agito contro i “valori nazionali” ed è stato per questo sospeso. Ma non solo, il gesto ha smosso anche le autorità turche: il calciatore è stato indagato e arrestato con l’accusa di “incitamento del pubblico all’odio e all’ostilità”.
Dopo il fermo Jehezkel è stato rilasciato, ma non potrà rimanere nel Paese: come riportato dai media turchi, sarà rimpatriato in Israele. Sembra proprio che quando c’è Israele di mezzo, per il presidente Erdogan non esistano mezze misure.


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