Il dibattito sulla patrimoniale è un assist della sinistra al centrodestra
La maggioranza si ricompatta e il campo largo si sfalda
Alimentando il dibattito sulla patrimoniale, l’opposizione ha fatto l’ennesimo assist al centrodestra. E l’ennesimo danno a sé stessa. E’ bastato un semplice post di Giorgia Meloni, due brevi e secche frasi di totale chiusura a quella che non è mai stata neanche un’eventualità, per far abboccare all’amo la sinistra. La rincorsa alla proposta di Landini, che oltretutto ha lanciato un nuovo sciopero generale non unitario, incrinando ulteriormente un fronte sindacale già abbastanza acciaccato, non risulta infatti vincente. Anzi, fa più male che bene.
La maggioranza ritrova l’unità dopo gli screzi sulla Manovra
Innanzitutto, perché ricompatta una maggioranza che su più di una misura contenuta nella manovra era apparsa tutt’altro che allineata. Ma che sull’ipotesi di una patrimoniale, come era assolutamente preventivabile, ha ritrovato immediatamente l’unità. In secondo luogo, perché proporre nuove tasse, anche se esclusivamente sui ‘ricchi’, non paga in nessun caso. Oltretutto bisognerebbe ricordarsi che anche i benestanti votano e finanziano tutti i partiti. Argomenti come la patrimoniale o la redistribuzione della ricchezza possono forse essere utili a fomentare lo scontro sociale, ma lasciano il tempo che trovano e, soprattutto, le conseguenze politiche che determinano. Dannose per chi le propone.
I distinguo nel campo largo
Tanto che, in attesa che nel fare a gara a chi la spara più grossa qualcuno a sinistra paventi un esproprio proletario, nel campo largo sono iniziati immediatamente i distinguo. L’idea che stuzzica la maggioranza del Pd, con i dirigenti vicini alla segretaria Elly Schlein pronti a parafrasare la parola patrimoniale con l’espressione, più nostalgica e ad a effetto, redistribuzione della ricchezza, vede l’approvazione solamente di Alleanza Verdi e Sinistra. Non quella del Movimento 5 Stelle. Con Giuseppe Conte che prende le distanze non solo dall’eventualità di una patrimoniale, ma anche solo da un possibile dibattito interno alla sinistra sulla misura. Un’altra mina per il campo largo che ormai sembra esistere solo a giorni alterni.
Anche Renzi e Conte contro la patrimoniale
Ovviamente, a schierarsi contro la proposta e a sottolineare come anche solo alimentare una discussione sul tema aiuti la maggioranza c’è Matteo Renzi, che sul fronte delle opposizioni continua a sembrare il più lucido di tutti. E a proposito del leader di Italia Viva, è davvero singolare come Landini ed Elly Schlein siano riusciti a farlo trovare d’accordo addirittura con Conte. Il tutto mentre è in corso la campagna elettorale per le elezioni regionali e inizia a profilarsi quella per il referendum sulla riforma della giustizia.
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