Attualità

PRIMA PAGINA – Il dissing in tv, Mentana-Gruber, i retroscena e la mossa del Nove

di Lorenza Sebastiani -


Enrico Mentana e Lilli Gruber hanno appena dato vita in questi giorni, a quello che, nella scena musicale, sarebbe definito come il dissing del momento. Ormai da inizio settimana tutto ciò è diventato un format a sé, gli spettatori ogni sera intorno alle 20.30 si aspettano che la saga continui e attendono bramosi una frecciatina in più dei due protagonisti. Anche se al momento, pace è stata fatta.
Tutto parte lunedì 6 maggio, quando la Gruber fa notare stizzita che il tg di Mentana l’ha costretta a far partire il suo Otto e mezzo ben 16 minuti dopo il dovuto. In studio ha Corrado Augias, che credeva di dover registrare il suo intervento un’ora e mezza prima e si ritrova a dover andare in onda in diretta, a causa di una richiesta aziendale, dovuta alle corpose news di quel giorno. Tenere un signore di 89 anni in studio diverse ore non è consigliabile, infatti si lamenta. La Gruber si gira d’animo.
Quando inizia la diretta non riesce (o magari non vuole) trattenersi e parte con una frecciata niente male: ‘Brutta cosa, l’incontinenza’. Non l’avesse mai detto. Lui replica la mattina dopo, snocciolando una curva di ascolti in ascesa di cui lei avrebbe senz’altro goduto, a suo dire. “Dall’uno al nove per cento in mezz’ora”, ha scritto sui social. Toni da litigata pre licenza elementare. Un po’ come se fare ascolti relativamente alti, ti desse il patentino per sforare all’infinito. Non le chiede scusa neanche mezza volta. Un po’ storta, la faccenda. Mentana non contento sprona i vertici a rilasciare dichiarazioni e vince senza mezzi termini, su tutta la linea. L’editore Urbano Cairo, tempo 24 ore, lo fa. Rilascia il comunicato più democristiano mai pubblicato sulla faccia della terra, invitando entrambi al rispetto reciproco. Ma lo fa.
Quindi al momento ha vinto Mentana, i vertici, seppure in modo cerchiobottista, si sono esposti. La paura di perderlo c’è, è nell’aria. Un rinnovo che sembra rallentare e una scadenza di contratto fissata per il 31 dicembre 2024. La paura ci sta. Perché il gruppo Warner pare sia dietro la porta ad attendere il direttore con una valigia di soldi in mano. Ma Mentana è scaltro ed è noto per saper rilanciare. Lascia fruttare il chiacchiericcio senza spegnerlo, in modo tale, magari, da poter alzare la posta in gioco su un eventuale rinnovo.
Ma torniamo ai fatti. Mentana ha voluto chiudere la questione gruberiana nella serata di mercoledì 8, in diretta. “Abbiamo controllato che non ci fosse lo spot contro l’incontinenza prima di tornare in onda”, poi ha letto la nota dell’editore. “Sottoscriviamo in pieno e ci scusiamo con tutti quelli che si possono essere sentiti toccati negativamente da questa polemica, che è nata perché siamo stati accusati di qualcosa che non è vero”. Poi ha aggiunto: “Ho letto ancora oggi da tante parti di “un quarto d’ora di sforamento. Il telegiornale non sfora mai più di cinque minuti e anzi per quanto riguarda lunedì scorso è stato 5 minuti più del lunedì precedente, 2 minuti in più rispetto a quello ancora prima, 3 minuti in più rispetto al 15 aprile, e l’8 aprile addirittura è stato esattamente lo stesso tempo di durata e di conclusione del telegiornale”. Non ci sta a passare per “colui che sfora”, ma non per l’eventuale mancanza di rispetto di un’azione del genere, ma perché lui è preciso, e riporta i minuti. “È tutto, non c’è altro da aggiungere. Quindi, non accusiamo nessuno, non vogliamo essere accusati, buon divertimento”.
La vera notizia, però, è un’altra. È il ‘no comment’ ufficioso dietro cui si sono trincerati sia La7 che Discovery sull’eventuale passaggio al Nove del giornalista. Interpellati in merito, non spifferano nulla, nessuna nota ufficiale. Un silenzio da guerra fredda, che in confronto la guerra tra Putin e l’occidente è poca roba. Ma quando il mercato è vero, cioè internazionale, e quando circolano milioni seri, le trattative lasciano in giro un sacco di pericolosi timorosi, che alla buona occasione diventano spifferatori. Basta aspettare.
Intanto a La7 pare ci si concentri sulle strategie. Mentana vuole passare al Nove? Meglio non dargli motivo per farlo. Già una volta piantò, di punto in bianco, la direzione editoriale di Mediaset. Era il 2009 quando la sua azienda decise di non mandare in onda uno Speciale di Matrix in prime time su Canale 5 dopo la morte di Eluana Englaro, lasciando in onda il Grande fratello. E lui cambiò casacca senza pensarci troppo. Ma Nove cosa gli offrirebbe? Mentana avrebbe voglia di rimettersi in gioco? Di tentare una nuova impresa, di lasciare il certo per l’incerto?
Intanto Dagospia ha aggiunto una nota, pare che il Nove non avrà un vero e proprio tg, ma al massimo un notiziario in collaborazione con CNN, una sorta di Ansa illustrata, un rafforzamento della parte notiziaria, senza un vero contenitore di informazione. Gli americani aumenteranno gli investimenti in altri ambiti. In questo contesto anche tv8, canale in digitale di Sky, entra in gioco. Nelle prossime ore è attesa una riunione di alto livello tra i vertici di Comcast, tra le principali industrie mediatiche del mondo, per capire se l’emittente aprirà una vera competizione con Discovery e se abbia voglia o meno di combattere a suon di bigliettoni. Intanto Mentana ha postato su Instagram la foto di una sala parto, per raccontare di essere diventato nonno, la figlia Alice ha partorito. Un utente commenta ‘c’era anche la Gruber?’ e lui ironico ‘in sala travaglio, però…’, giocando tra la vicinanza tra la giornalista e il direttore de Il Fatto. E noi lì, appesi, a aspettare la prossima mossa.


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