Esteri

Il fumo dell’incendio canadese oscura New York

di Martina Melli -


Donnie Creek Fire, l’incendio che ha sconvolto il Canada e che da settimane sta devastando la British Columbia, il Quebec, l’Ontario e l’Alberta, ha inondato l’East Coast di fumo e cenere, con New York che da martedì si ritrova immersa in una coltre arancione. A causa della bassa visibilità, sono stati sospesi i voli in arrivo presso l’aeroporto La Guardia e non è escluso che verranno prese misure simili per gli scali di Washington, Philadelphia e Charlotte. Sospese anche le attività all’aperto di scuole e centri sportivi, gli spettacoli di Broadway; chiuso lo zoo di Ny, le biblioteche, e sono state rinviate diverse partite di baseball.

Martedì notte la grande mela ha raggiunto il peggiore tasso di inquinamento atmosferico di qualsiasi grande città del mondo, prima di scendere al secondo posto dietro Nuova Delhi, in India, secondo il tracker della qualità dell’aria IQair. Il sindaco Eric Adams ha definito la situazione “un evento senza precedenti” e ha invitato tutti, specialmente i più fragili, a rimanere a casa e a indossare mascherine di buona qualità.

Secondo la governatrice dello stato Kathy Hochul l’emergenza potrebbe durare anche alcuni giorni e per questo motivo ha predisposto un milione di mascherine N95 per i cittadini, 400mila delle quali destinate proprio a New York. Karine Jean-Pierre, portavoce della Casa Bianca ha dichiarato che questo fenomeno è “un altro segno preoccupante di come la crisi climatica influenzi sempre più le nostre vite”.


Torna alle notizie in home