Il pranzo di gala del nuovo Pd: cacicchi, reddito e selfie con la Taverna
Morte a Venezia? No, qui parliamo di Calabria, Campania e anche della ex roccaforte Toscana, la morte è quella dell’area moderata e riformista del Pd e l’ossessione non è quella dell’anziano Aschenbach per il quattordicenne Tadzio, come nell’opera di Mann e nel film di Luchino Visconti, ma dell’ossessione di Schlein per Conte.
Nel marzo 2023, appena conquistata la segretaria, Elly tuonava contro “capibastone e cacicchi vari”, promettendo aria nuova, volti freschi, meritocrazia. Poi sono arrivate le regionali e la rivoluzione dem è diventata un pranzo di gala, i cui commensali hanno i volti del papà del reddito di cittadinanza, Pasquale Tridico e del grillino Robero Fico, quest’ultimo peraltro frutto della resa alle condizioni del re dei cacicchi, Vincenzo De Luca che giustamente ha preteso la segreteria regionale campana per il figlio Piero e tutto quello che ne consegue: candidature, assessorati, partecipate e via dicendo.
Insomma la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni e di selfie con la Taverna, come nel Granducato dove il moderato Giani ha dovuto digerire un programma che include reddito di cittadinanza regionale per la gioia dei toscani che lavorano e pagano le tasse. Insomma il Pd targato Schlein sarà pure in palette armocromica, ma i colori li decidono i 5Stelle e chi controlla i voti sul territorio.
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