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Il ritorno di Franco Carraro: si ricandida alla presidenza del Coni per sparigliare le carte

di Giorgio Brescia -


Franco Carraro ha presentato la sua candidatura alla presidenza del Coni, convinto della sua eleggibilità, oggi a mezzogiorno scadevano i termini per presentare candidature. Ha 85 anni, è una figura storica dello sport italiano: è stato presidente del Coni, presidente della Federcalcio, ministro del Turismo e dello Spettacolo, oltre che sindaco di Roma. È attualmente membro onorario del Comitato Olimpico Internazionale.

La sua convinzione di poter correre nuovamente alla poltrona oggi occupata da Giovanni Malagò perché, pur avendo già ricoperto questo incarico in precedenti mandati, non ha mai completato un mandato quadriennale pieno. In proposito, ha allegato alla sua candidatura una memoria legale che ne attesta l’eleggibilità e ha inviato il suo programma agli 81 grandi elettori del Coni. Un colpo di coda, una mossa fatta per sparigliare le carte da terzo incomodo nella corsa che finora sembrava ristretta, in vista del 26 giugno, a Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico, e Luciano Buonfiglio, oggi vertice della Federazione Canoa Kayak. Il primo – si dice – visto di buon’occhio dalle parti di Palazzo Chigi, il secondo ritenuto vicino a Malagò.

Il vertice del Coni viene eletto alla prima votazione ove è necessaria la maggioranza assoluta degli aventi diritto, 41 sugli 81 totali. Nella seconda e terza votazione, è sufficiente la maggioranza dei presenti. Alla quarta viene eletto il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti.

La mossa di Carraro, probabilmente, nel tentativo di augurarsi che uno dei principali contendenti alla poltrona si ritiri e possa trasferire a lui un pacchetto di consensi utile poi a presentarsi ai votanti come una figura che posa pacificare l’ambiente.

Figura controversa per il suo passato nel calcio italiano e per i conflitti d’interesse legati ai suoi ruoli nel mondo bancario e sportivo, è stato presidente della Figc durante un periodo segnato da gravi scandali, come quello di Calciopoli, titolare di una gestione è stata oggetto di critiche per la mancanza di controlli efficaci che avrebbero permesso il condizionamento arbitrale e la compromissione della regolarità dei campionati. Ha poi ricoperto contemporaneamente ruoli di rilievo in istituti bancari (per esempio Mediocredito Centrale, parte del gruppo Capitalia) che avevano interessi diretti in società calcistiche, creando potenziali conflitti di interesse. Da presidente di Mediocredito garantì la ricapitalizzazione di club come la Lazio, mentre da presidente federale ne certificava l’iscrizione ai campionati, nonostante i debiti rilevanti accumulati.

Coinvolto in Calciopoli e nelle designazioni arbitrali finite nella bufera, fu poi prosciolto a livello penale dall’accusa di frode sportiva.

Qui sotto il video della canzone della band ska romana Banda Bassotti che irrideva Carraro al tempo della sua sindacatura nella Capitale


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