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Il tour di Zelensky: oggi Francia, ieri Grecia, poi Spagna

A Parigi la firma per l'acquisto dei caccia Rafale, ieri l'intesa per il gnl con Mitsotákis

di Angelo Vitale -


Volodymyr Zelensky oggi a Parigi per un incontro cruciale con Emmanuel Macron: il tour in Europa arriva in Francia. Al centro della visita, un’intesa storica e la firma di una lettera d’intenti per acquistare fino a 100 caccia Rafale dalla Francia, oltre a sistemi radar, droni e missili guidati.

Zelensky, l’accordo con la Francia

Un accordo non solo militare. Per Zelensky, significa consolidare una partnership strategica a lungo termine. Ha definito il momento “un grande giorno” per il rafforzamento della difesa ucraina. Macron ha parlato di un “nuovo passo” nella cooperazione con Kiev.

Il tour in Europa

Un viaggio non è iniziato in Francia, ma ad Atene. Ieri ha siglato con il primo ministro greco Kyriákos Mitsotákis un accordo energetico essenziale.

La Grecia fornirà gas liquefatto all’Ucraina tra gennaio e marzo 2026, come misura urgente per affrontare l’inverno, già segnato da gravi danni alle infrastrutture energetiche ucraine. Il gas greco servirà anche come tampone mentre arrivano forniture più stabili a lungo termine.

Sul fronte energetico, un piano ambizioso. Zelensky punta non solo a rispondere all’emergenza invernale, ma anche a costruire rapporti di lungo periodo con la Grecia e altre nazioni partner.

Atene, da parte sua, si consolida come hub del gnlL diretto verso l’Europa orientale.

Prossima tappa, la Spagna

Ma il tour non si limita a Grecia e Francia. Prossima tappa Madrid, dove Zelensky incontrerà rappresentanti del parlamento spagnolo.

Un tour europeo pensato per tessere un sostegno diplomatico e militare su più fronti.

Le difficoltà

Tuttavia, non mancano le difficoltà. Il conflitto russo continua a pesare: nelle ore precedenti all’incontro con Macron, dalla Russia lanci di droni e missili su alcune regioni ucraine.

In più, per l’accordo sui caccia francesi serve una produzione sostenuta. Le consegne non saranno immediate, i Rafale richiedono tempo per essere assemblati e addestrati.

Sul piano diplomatico, Zelensky punta anche a usare gli asset russi congelati per finanziare acquisti di difesa. Un tema su cui Macron e altri alleati si battono, ma non privo di ostacoli.

Infine, il nodo del cessate il fuoco: Macron già in passato ha detto che un’intesa con Mosca deve essere “verificabile e controllabile”. Zelensky ha bisogno di garanzie concrete, il cammino diplomatico verso una tregua non appare lineare.

Le prospettive

Se il patto con la Francia regge, l’Ucraina potrebbe rafforzare in modo decisivo la sua difesa aerea. Ma nulla è garantito: serve che altri partner seguano, che la Francia mantenga la produttività militare e che l’Ucraina gestisca la logistica e il finanziamento. Il tour come un momento di slancio, ma anche di grande responsabilità.

Il presidente ucraino vuole arrivare a fine novembre con nuovi alleati e impegni tangibili. Il tour di Zelensky, dopo la Francia, si fa maggiormente sfida politica, militare ed energetica. Se vince, segna un punto di svolta per Kiev. Se inciampa, l’Europa rischia di rimanere un supporto solido ma non sufficiente.

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