Ilaria Salis vorrebbe chiudere le carceri: la mamma di Pamela Mastropietro non ci sta
Ilaria Salis le spara grosse sull’abolizione delle carceri e la mamma di Pamela Mastropietro non ci sta. Perché Alessandra Verni non solo ha dovuto lottare per anni prima di poter vedere la condanna definitiva di Innocent Oseghale, il nigeriano che il 30 gennaio 2018 uccise e fece a pezzi la 18enne Pamela. Ma ha dovuto anche subire dal padre dell’eurodeputata, sottratta al processo in Ungheria grazie all’elezione con Avs, duri attacchi personali, come se fosse fu Alessandra la colpa della terribile fine di sua figlia. “È difficile da dirsi ma credo che la madre sia l’ultima persona che deve parlare! La figlia faceva abuso di alcol da quando aveva 12 anni e a 18 era tossicodipendente! Lei dov’era?”, scriveva sui social Roberto Salis il 28 gennaio 2023. E ancora: “Nessuna merita una fine simile, ma la madre che adesso cavalca l’opinione pubblica non avrà mai alcuna approvazione da parte mia. I figli vanno accuditi! È l’unica differenza tra gli uomini e le bestie”. Esternazioni dure, che avevano suscitato la reazione di Alessandra, la quale aveva bollato papà Salis come “un uomo senza cuore”, che “mi accusa di cavalcare l’opinione pubblica mentre chiedo solo giustizia per la mia Pamela”. La giustizia che alla fine ha portato in carcere all’ergastolo il crudele assassino della figlia, uno di quei detenuti che Ilaria Salis vorrebbe in libertà. Così ieri Verni ha scritto una lettera all’esponente di Avs, sottolineando che “le tue affermazioni sull’abolizione delle carceri sono non solo irrealistiche, ma anche profondamente crudeli. Come madre di Pamela Mastropietro, vittima di un’atrocità inimmaginabile, mi sento in dovere di dirti che la tua utopia è profondamente sbagliata. Non si può permettere che dei criminali rimangano liberi di continuare a delinquere, ignorando, così, il dolore e la sofferenza di chi ha subito violenze indicibili’”, scrive. “Parlare di abolire le carceri significa dimenticare le vite spezzate, le famiglie distrutte e il terrore che molte persone vivono ogni giorno”, spiega Alessandra, sottolineando che “la giustizia non è un concetto astratto: è il diritto di ogni vittima di sentirsi protetta e rispettata. Le tue proposte rischiano di trasformare la giustizia in una farsa, dove i diritti di chi commette crimini vengono anteposti a quelli di chi ha sofferto e continua a soffrire”. Per la Verni la visione di Salis “ignora completamente il fatto che la sicurezza delle comunità deve venire prima di tutto”. E l’appello: “Ogni volta che parli, ricorda che ci sono famiglie come la mia che portano un dolore incolmabile e che sentono il bisogno di giustizia, non di ideologie che mettono a rischio la loro sicurezza. Ti invito a riflettere sul tuo ruolo e sull’impatto delle tue parole. La vita e la dignità delle vittime devono sempre essere al centro di ogni discussione sulla giustizia”.
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