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In 120mila nelle strade della Corea per minacciare gli Usa di guerra nucleare

di Angelo Vitale -


In Corea del Nord manifestazioni di massa a Pyongyang , ove sono stati gridati slogan minacciando una “guerra di vendetta” per distruggere gli Stati Uniti, in occasione del 73esimo anniversario dello scoppio della guerra di Corea. Lo scrive la Reuters.

Circa 120mila i lavoratori e gli studenti che hanno preso parte alle manifestazioni svoltesi  domenica nella capitale, ha riferito l’agenzia di stampa statale KCNA.

Le immagini diffuse mostrano mostravano uno stadio affollato da numerose persone che innalzano cartelli con le scritte “L’intero continente americano è nel nostro raggio di tiro” e “Gli Stati Uniti imperialisti sono il distruttore della pace”.

L’anniversario celebrato domenica riporta in primo piano le preoccupazioni sul prossimo lancio che il regime di Pyongyang potrebbe decidere con un satellite spia militare indirizzato a rendere più ampio il controllo sulle attività militari statunitensi, dopo quello fallito lo scorso 31 maggio.

L’agenzia di stampa di Pyongyang scrive del possesso “dell’arma più forte in assoluto per punire gli imperialisti statunitensi” e di propositi di vendetta contro gli Usa. E la Reuters riferisce che “in un rapporto riservato del ministero degli Esteri, la Corea del Nord ha affermato che gli Stati Uniti stanno facendo sforzi disperati per innescare una guerra nucleare, accusando Washington di inviare risorse strategiche nella regione”.

Articolate,  le argomentazioni del report dall’Istituto per gli studi americani del ministero degli Esteri di Pyongyang: le manovre degli Stati Uniti minacciano la stabilità della regione della penisola coreana, che si trova sull’orlo di una guerra nucleare. “Le mosse bellicose degli Stati Uniti  – scrive l’istituto – hanno alimentato le tensioni militari nella penisola coreana e nel nord-est asiatico, già precipitate in una situazione estremamente instabile sull’orlo della guerra nucleare”.

“Se scoppiasse una guerra nella penisola coreana, situata in una posizione geopolitica importante, dove si intrecciano gli interessi delle grandi potenze, il conflitto si trasformerebbe rapidamente in una guerra mondiale e in una guerra termonucleare senza precedenti nel mondo”, afferma ancora la stessa fonte.

“Questo comporterebbe le conseguenze più catastrofiche e irreversibili per la pace e la sicurezza nella penisola coreana, nel nord-est asiatico e nel resto del mondo”. La soluzione, secondo gli autori del rapporto è che Washington “elimini la sua anacronistica politica di ostilità” nei confronti della Corea del nord.

 


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