Cronaca

Incastrata negli ingranaggi: Anila morta sul lavoro come Luana D’Orazio

di Angelo Vitale -


Incastrata negli ingranaggi: la morte come quella di Luana D’Orazio due anni fa. Un’operaia di nazionalità albanese – si chiamava Anila Grishaj – è morta per un incidente sul lavoro nella ditta di produzione e commercializzazione di surgelati Bocon srl di Pieve di Soligo, nel Trevigiano. Dalle prime verifiche sembra che l’operaia, 26 anni, sia rimasta “incastrata, all’altezza del capo, in un macchinario della ditta”, si legge in una nota dei carabinieri: lo schiacciamento delle vertebre cervicali la causa immediata del suo decesso. Le cause dell’incidente sono ancora in corso di accertamento. Sul posto carabinieri, personale Spisal (Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro) e Vigili del Fuoco.

Momenti drammatici di concitazione, all’arrivo dei familiari della giovane, che hanno preso anche a calci le fioriere esterne del fabbricato, trattenuti dai carabinieri nella protesta con la quale denunciavano un intervento tardivo delle forze dell’ordine sul posto.

Il ricordo va a Luana D’Orazio, l’operaia di 22 anni, madre di un bambino, che morì anch’essa incastrata negli ingranaggi, stritolata da un orditoio nel 2021 a Prato, durante il turno di lavoro nella ditta del settore tessile che la teneva assunta come apprendista. Luana finì stritolate nell’ingranaggio dell’orditoio che era stato modificato – così fu accertato – per funzionare più velocemente ed accelerare la produzione.

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail nei primi otto mesi 2023 sono state 657, 20 in meno rispetto alle 677 registrate nel periodo gennaio-agosto 2022, 115 in meno rispetto al 2021, 166 in meno rispetto al 2020 e 28 in meno rispetto al 2019. Ma sono pur sempre dati drammatici, in un Paese ove la sicurezza sui posti di lavoro continua ad essere un’aspirazione ogni volta smentita dai fatti.


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