Incendio nel sud della Francia: almeno un morto e nove feriti
Il sud della Francia è messo in ginocchio da un vasto incendio che da oltre 24 ore divampa nel dipartimento dell’Aude, nell’entroterra mediterraneo. Le fiamme hanno già distrutto circa 12.000 ettari di vegetazione, danneggiato almeno 25 abitazioni e provocato una vittima: si tratta di una donna, mentre nove persone risultano ferite – tra cui sette vigili del fuoco – e una è ancora dispersa. Due pompieri sono ricoverati in ospedale in condizioni serie.
La situazione resta estremamente critica: «Il fuoco continua ad avanzare, siamo ancora lontani da una stabilizzazione», ha dichiarato il viceprefetto di Narbona, Rémi Recio, all’agenzia France Presse. Circa 2.000 pompieri sono stati mobilitati per fronteggiare l’emergenza, ma le condizioni climatiche – alte temperature, vento e siccità prolungata – complicano l’intervento.
L’autostrada A9, importante arteria che collega la Francia alla Spagna, è stata chiusa in entrambe le direzioni per motivi di sicurezza.
Incendio nel sud della Francia: soccorsi in corso
Lucie Roesch, segretario generale della prefettura dell’Aude, ha sottolineato che lo spegnimento dell’incendio potrebbe richiedere diversi giorni. Sul fronte politico, il presidente Emmanuel Macron ha espresso pieno sostegno ai soccorritori e alle autorità locali: «Tutti i mezzi della Nazione sono mobilitati», ha scritto su X (ex Twitter). Il primo ministro François Bayrou si recherà nella zona colpita mercoledì pomeriggio.
Le cause dell’incendio non sono ancora state accertate, ma l’evento si inserisce in un contesto più ampio che preoccupa scienziati e climatologi. Gli incendi boschivi stanno diventando sempre più frequenti e violenti in Europa a causa della crisi climatica. L’aumento delle temperature e i lunghi periodi di siccità riducono l’umidità del terreno e rendono la vegetazione estremamente infiammabile.
Secondo i dati dell’Università del Maryland, la frequenza e la portata degli incendi boschivi sono notevolmente aumentate nelle ultime due decadi, con record di superficie bruciata registrati in diverse aree del mondo. Quello dell’Aude, dunque, è solo l’ultimo drammatico segnale di un’emergenza globale che richiede risposte rapide e coordinate.
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