Esteri

Indo-Pacifico: la Cina attacca Usa, Corea del Sud e Giappone

di Adolfo Spezzaferro -


Spirano ancora venti di guerra nell’Indo-Pacifico. La Cina ha presentato una protesta ufficiale contro il comunicato congiunto diramato da Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone al termine del vertice di Camp David, nel quale viene criticato il “comportamento aggressivo” di Pechino nell’Indo-Pacifico. Lo ha reso noto oggi in conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, secondo cui i presidenti Joe Biden e Yoon Suk-yeol e il primo ministro Fumio Kishida hanno “ingiuriato e attaccato la Cina su questioni legate a Taiwan e agli affari marittimi, interferendo platealmente negli affari interni cinesi e seminando deliberatamente discordia tra Pechino e i suoi vicini”. Wang ha anche espresso “forte insoddisfazione” per il comunicato congiunto, al quale la Cina “si oppone fermamente” presentando “solenne protesta alle parti coinvolte”.

Indo-Pacifico: la Cina attacca Usa, Corea del Sud e Giappone su Taiwan

Il comunicato diramato a Camp David, in effetti, fa esplicitamente riferimento alla questione di Taiwan. Biden, Yoon e Kishida fanno appello alla pace e alla sicurezza nello Stretto, “elemento indispensabile per la sicurezza e la prosperità della comunità internazionale”. “Non vi è alcun cambiamento nelle nostre posizioni di base su Taiwan, chiediamo una soluzione pacifica della questione”, si legge ancora nel documento. Dopo la conclusione del vertice di Camp David, le forze armate cinesi hanno lanciato esercitazioni aeree e navali intorno all’isola, collegando le manovre alla recente tappa negli Usa del vicepresidente taiwanese William Lai, candidato per il Partito democratico progressista alle prossime elezioni presidenziali nell’isola. “Se i Paesi interessati al dossier ci tenessero davvero alla pace e alla stabilità nello Stretto di Taiwan dovrebbero attenersi al principio della Cina unica, smettendo di sostenere i separatisti e i promotori dell’indipendenza di Taiwan e le loro attività e assumendo azioni concrete per salvaguardare la pace e la stabilità regionale”, ha aggiunto Wang, ribadendo che “la questione di Taiwan è un affare interno alla Cina e la sua soluzione è di pertinenza della Cina”. Dal canto suo, Washington, alleato militare di Taipei, sta mettendo su una sorta di Nato asiatica anti-Pechino. La tensione nella regione pertanto resta molto alta.


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