Esteri

Intreccio a Shanghai. Usa e Cina dialogano mentre la Russia osserva

di Ernesto Ferrante -


È stata Shanghai ad ospitare la prima tappa della missione di tre giorni del segretario di Stato americano Antony Blinken. La crisi in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, la delicata situazione con Taiwan e le frizioni di carattere commerciale sono i principali temi degli incontri del capo della diplomazia a stelle e strisce con alti dirigenti e funzionari cinesi. Blinken ha invitato gli Stati Uniti e la Cina a gestire le loro differenze “responsabilmente”. “Abbiamo l’obbligo nei confronti del nostro popolo, e anzi nei confronti del mondo, di gestire le relazioni tra i nostri due paesi in modo responsabile”, ha detto il segretario di Stato incontrando il leader del Partito comunista locale, prima di sottolineare che il presidente Joe Biden è impegnato nel dialogo “diretto e duraturo” tra le due maggiori economie del mondo, dopo anni di contrasti.
“Penso che sia importante sottolineare il valore e anzi la necessità dell’impegno diretto, del parlarsi l’un l’altro; mettere in evidenza le nostre differenze, che sono reali, cercando di superarle”, ha spiegato ancora.
Il segretario del Partito comunista cinese della città commerciale cinese, Chen Jining, ha dato il benvenuto al funzionario statunitense e ha parlato dell’importanza delle imprese americane per l’economia locale. “Sia che scegliamo la cooperazione o il confronto, influisce sul benessere di entrambi i popoli, di entrambi i paesi e sul futuro dell’umanità”, ha dichiarato Chen.
Su media e blog del gigante asiatico, è stata messa in evidenza l’accoglienza spartana riservata all’ospite, che ha trovato Kung Fu-an ad attenderlo, il capo dell’Ufficio Relazioni Estere del secondo distretto urbano dopo Chongqing, una figura di rango inferiore rispetto ad un membro del Politburo cinese. Con la “diplomazia intensiva faccia a faccia”, Washington vuole affrontare i “nodi” principali: la vendita massiccia ai russi di tecnologia “a doppio uso” da parte delle aziende cinesi; la questione dell’afflusso di prodotti sottocosto del “Dragone”, com’è accaduto per le auto elettriche, che hanno messo nell’angolo l’industria americana; gli attriti nel Mar cinese meridionale, aumentati dopo che il Pentagono ha deciso di schierare 11mila militari nell’ambito di manovre congiunte con le Filippine e le fibrillazioni nello Stretto di Taiwan, anche alla luce degli 8 miliardi di dollari di armamenti che il Congresso ha concesso a Taipei.
Il ministero degli Esteri di Pechino ha ostentato calma, osservando che “le relazioni hanno finalmente smesso di deteriorarsi e seguono una tendenza di stabilizzazione”. Il ragionamento degli uomini di Xi Jinping è semplice. La potenza statunitense, impegnata in Ucraina e Medio Oriente e attesa dalla battaglia senza esclusione di colpi delle presidenziali, non può consentirsi di sostenere un terzo fronte, né militare né finanziario. Si dialoga con i rivali e si attende l’amico fidato. La visita di Vladimir Putin è in preparazione per maggio.
Una nave cargo russa sanzionata dagli Stati Uniti e presumibilmente coinvolta nel trasferimento di armamenti da Pyongyang a Mosca, è ormeggiata in un cantiere navale cinese nella provincia orientale dello Zhejiang. È quanto emerge da alcune immagini satellitari ottenute dal think tank britannico Royal United Services Institute (RUSI) e pubblicate in esclusiva dalla Reuters. L’imbarcazione in questione, la Angara, fino all’agosto del 2023 avrebbe trasportato negli scali russi migliaia di container contenenti munizioni nordcoreane.
Un portavoce del Dipartimento di Stato americano ha reso noto di essere a conoscenza di “rapporti credibili e open source” dai quali si evince che l’Angara si trova attualmente in un porto cinese e di aver affrontato l’argomento con le autorità asiatiche, “chiedendo a tutti gli Stati membri di adempiere ai propri obblighi”, in materia di trasporto di armamenti dalla Corea del Nord alla Federazione russa. Le molteplici risoluzioni del Consiglio di Sicurezza Onu si sono rivelate efficaci solo in parte.


Torna alle notizie in home