Esteri

Il governo israeliano ha deciso di bloccare Al Jazeera nel Paese

di Martina Melli -


Il governo israeliano ha deciso di bloccare temporaneamente Al Jazeera nel Paese, considerata dal primo ministro Netanyahu un “canale terroristico”. La sospensione, motivata dall’accusa di antisemitismo durante il conflitto a Gaza, durerà 45 giorni e interesserà sia il canale in arabo che quello in inglese, oltre a tutte le attività web.
Le tensioni tra Israele e il noto network, lanciato nel 1998 e immediatamente divenuto la principale fonte di notizie e in lingua araba, hanno avuto inizio ben prima del conflitto a Gaza.
Dal 7 ottobre però le cose sono peggiorate. La rete televisiva satellitare ha fornito copertura ininterrotta delle operazioni militari israeliane e delle relative ripercussioni, confermandosi, in un contesto di crescente scetticismo verso i media occidentali, una delle reti più seguite in Medio Oriente. Secondo Al Jazeera dunque, tale divieto non è altro che l’ulteriore attacco nell’ambito di una campagna israeliana di censura nei suoi confronti. Non solo.
Secondo il media outlet, Israele starebbe concretamente prendendo di mira i suoi giornalisti a Gaza: l’ufficio di Al Jazeera nella Striscia è stato colpito e due corrispondenti sono rimasti uccisi. A gennaio, altri due giornalisti accusati da Israele di essere “agenti terroristici” sono morti durante un bombardamento. Un mese dopo, un altro giornalista del network è stato ferito in un attacco e accusato di essere un “vice comandante di compagnia” di Hamas.
Al Jazeera ha sempre respinto ogni accusa.


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