Esteri

Israele, niente tregua senza il rilascio degli ostaggi

di Cristiana Flaminio -


Israele non mollerà fino a che non saranno rilasciati gli ostaggi: niente tregua fino alla completa liberazione dei prigionieri. Lo ha detto Benjamin Netanyahu. E lo hanno “confermato” gli Stati Uniti. Che pure puntano su una tregua ma la ritengono l’ipotesi a dir poco impraticabile. Infatti Washington sa già che Israele, lungi dal fermarsi, intensificherà i suoi attacchi a Gaza. Secondo quanto hanno riferito alla Cnn fonti diplomatiche Usa, il governo di Gerusalemme potrebbe dare il via a una nuova fase della guerra ad Hamas. Che punterebbe meno sugli attacchi aerei e più sulle operazioni di terra, “chirurgiche” per liberare la Striscia e per tentare di rintracciare e salvare le decine e decine di ostaggi che sono ancora in mano ai palestinesi. Un funzionario americano ha infatti spiegato: “Un gruppo terroristico ha preso 200 ostaggi e ucciso 1400 persone e si nasconde nei tunnel, con i suoi leader, cessate il fuoco non è veramente il termine da usare”. Nonostante ciò, l’America continua a far pressione su Israele affinché attivi le cosiddette “pause umanitarie”. In fondo, ha spiegato la fonte Usa, Israele ha sicuramente il diritto di difendersi ma anche il dovere di rispettare il diritto internazionale: “Il cessate il fuoco dipenderà da quando Israele si sentirà sicuro di aver garantito che non possa più accadere qualcosa”.

Intanto, gli attacchi a Gaza proseguono. I missili di Israele hanno colpito anche l’istituto francese a Gaza. Lo ha ammesso il governo di Parigi: “Siamo stati informati dalle autorità israeliane che l’Istituto francese a Gaza è stato colpito da un attacco aereo israeliano”. Il Ministero degli Esteri ha spiegato: “Abbiamo chiesto alle autorità israeliane di informarci senza indugio sui criteri basati sui fatti che hanno portato a tale decisione. Nessun dipendente dell’Istituto e nessun cittadino francese si trovava in quel momento nell’area dell’istituto”.

 Nel frattempo, arrivano pesanti critiche ad Israele, al di là della questione tregua, dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, che si è detto “inorridito” dall’attacco israeliano contro un convoglio di ambulanze a Gaza. Nel raid, avvenuto nei pressi dell’ospedale di Al-Shifa, sono rimaste uccise almeno 15 persone ed altre 50 sono state ferite, secondo le autorità sanitarie di Gaza controllate da Hamas. “Sono inorridito dalle notizie dell’attacco a Gaza sul convoglio di ambulanze fuori dall’ospedale di Al Shifa – recita la dichiarazione del segretario generale dell’Onu – le immagini degli corpi sparsi per strada fuori dall’ospedale sono strazianti”. Guterres è tornato a chiedere il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco: “Ora, per quasi un mese, i civili di Gaza, compresi donne e bambini, sono assediati, senza aiuti, uccisi e bombardati nelle loro case – ha detto – questo deve finire”.

Israele ha ammesso la responsabilità dell’attacco, affermando di aver colpito un’ambulanza usata da Hamas per trasportare armi e combattenti. Ma il governo di Gerusalemme ha sostenuto che all’interno dell’ospedale di Al-Shifa Hamas abbia nascosto il suo comando centrale. Una versione che sarebbe stata confermata anche da fonti americane.


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