Cronaca

Italia spaccata: acqua al Nord, fuoco al Sud

di Redazione -


Il maltempo mette in ginocchio le regioni settentrionali. Due morti e diciotto feriti in Toscana, è stato di emergenza.

Un Paese diviso esattamente a metà dalle mezze stagioni che, come dice il detto e conferma il meteo, non esistono più. Al Nord il maltempo fa danni e altri problemi sono attesi nei prossimi giorni, al Sud invece, dove le temperature non accennano a scendere sotto i trenta gradi, sono gli incendi a dare più di un grattacapo ai cittadini.

A Milano, già da mercoledì, è stata diramata l’allerta meteo arancione.

A Venezia, il vento forte ha raggiunto addirittura i 115 chilometri orari. La buriana s’è abbattuta sul campanile di San Marco provocando il distacco e la caduta di alcuni frammenti. In tutto il Veneto, fino al pomeriggio di ieri, si sono registrati più di 250 interventi dei vigili del fuoco. In Toscana si è scatenato un nubifragio che ha costretto il governatore Eugenio Giani a dichiarare lo stato di emergenza. A causa della furia degli elementi si sono registrati due morti e diciotto feriti. Nel Lucchese, a Sorbano del Giudice, un albero ha travolto un uomo uccidendolo. Al Parco La Malfa di Carrara, una pianta è caduta su una donna che è morta. In un camping a Massa si sono registrati quattro feriti a causa degli alberi sradicati da vento e pioggia.
A Ferrara, invece, le raffiche di vento hanno scoperchiato il tetto della struttura che ospita la comunità Exodus di Bondeno e si è reso necessario ricoverare gli ospiti in un albergo. Inoltre nella mattinata di ieri, una gru è precipitata su due villette. Per fortuna non ci sono stati feriti però i danni alle abitazioni sono ingenti. Anche in Liguria, dove è stata dichiarata l’allerta meteo gialla, il maltempo ha causato danni e problemi, al punto che ne ha risentito anche la circolazione ferroviaria. Le forti raffiche di vento, infatti, hanno trascinato ombrelloni e cabine degli stabilimenti balneari fin sopra i binari delle stazioni di Chiavari e Sestri Levante. Il materiale spazzato via dalla furia degli elementi ha danneggiato le linee di alimentazione elettrica dei treni, causando lo stop alla circolazione sulla linea Genova-La Spezia tra le ore 7 e le dieci della mattinata di ieri.

Da Nord a Sud, sono state ore di paura per l’incendio che è divampato nel pomeriggio di mercoledì sull’isola di Pantelleria. Le fiamme, con tutta probabilità, sono state appiccate da una mano dolosa. E pertanto la Procura della Repubblica di Marsala (Trapani) ha aperto un’inchiesta per verificare quest’ipotesi e rintracciare i responsabili. Tuttavia il gran caldo e il forte vento di scirocco hanno trasformato il focolaio in un autentico rogo che ha causato troppi danni sull’isola. In serata l’incendio è stato sostanzialmente domato. E nella tarda mattinata di ieri è stato dichiarato sotto controllo dal dipartimento della Protezione civile siciliana.

È iniziata la conta dei danni e la situazione non sembra per nulla rosea. Le fiamme, infatti, hanno divorato decine di ettari di macchia mediterranea e distrutto alcune strutture afferenti ai giardini dei cosiddetti dammusi, le abitazioni tradizionali dell’isola che nel corso del tempo sono diventate una vera e propria attrazione. La Protezione Civile ha comunicato che “le abitazioni sono state lambite dalle fiamme, bruciati alcuni cannizzati dei dammusi e delle tettoie in legno. I danni più ingenti riguardano la macchia mediterranea pesantemente interessata dalle fiamme. I canadair della Protezione civile nazionale stanno operando per spegnere gli ultimi punti fuoco sulla vegetazione, in mattinata si passerà alla fase di bonifica”. L’episodio ha sollevato un’ondata di indignazione e di solidarietà da parte delle associazioni e della politica, non solo quella siciliana. Intanto, è partita la caccia ai piromani. E non soltanto da parte degli investigatori e della Procura. Un gelataio dell’isola di Pantelleria, infatti, ha annunciato che offrirà 5mila euro a chiunque sarà in grado di fornire informazioni utili a rintracciare i responsabili degli incendi e a consegnare alle autorità gli autori dell’autentico scempio.

Riccardo Ruggiero


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