Esteri

Arresti a Il Cairo alla manifestazione pro Gaza: ci sono due italiani

di Cristiana Flaminio -

INSIEME PER LA PACE MANIFESTAZIONE POPOLARE PIAZZA SAN GIOVANNI CARTELLI BANDIERE AMNESTY INTERNATIONAL


Due italiani sarebbero stati arrestati a Il Cairo, in Egitto, durante una manifestazione a favore di Gaza. Lo ha rivelato su X il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury. Si tratta di Lina Aly e Mohammed Farag, entrambi con doppio passaporto italiano ed egiziano. “Numerose persone sono state arrestate oggi dalle forze di sicurezza egiziane mentre al Cairo di fronte alla sede di unwomenarabic manifestavano solidarietà alle donne di Gaza e del Sudan. Tra le persone arrestate – si legge sul post del dirigente di Amnesty International pubblicato sull’ex Twitter ora X – due, Lina Aly e Mohammed Farag, hanno doppia cittadinanza, anche italiana”.

Oltre a due italiani, alla protesta pro Gaza, sono stati arrestati altri manifestanti. Si tratta di Lubna Darwish, Mahienour Al-Masry Rasha Azab, Ragia Omran, Farida Al-Hafni, Asmaa Naim, Mai Al-Mahdi, Iman Aouf, Yousra Al-Kalisli, Hadeer Al-Mahdawi, Arwa Marei, Israa Youssef, Youssef Shaaban. Quasi tutte donne che protestavano per sostenere i diritti delle donne a Gaza ma anche in Sudan.

Gli arresti arrivano a distanza di poche ore dalle rivelazioni contenute nel report sui diritti umani firmato proprio da Amnesty International. Un documento che ha puntato il dito contro Israele e i suoi alleati e che sembra profetizzare il crollo del mondo così come lo abbiamo conosciuto finora. “Al clamoroso disprezzo di Israele per il diritto internazionale si associa l’atteggiamento dei suoi alleati, che non riescono a fermare l’indescrivibile bagno di sangue nella Striscia di Gaza – ha spiegato Agnes Callamard segretaria generale dell’organizzazione – Molti di questi alleati furono gli architetti del sistema giuridico internazionale successivo alla Seconda guerra mondiale. Se a questo aggiungiamo la perdurante aggressione della Russia ai danni dell’Ucraina, il crescente numero di conflitti armati, le massicce violazioni dei diritti umani che hanno luogo, per esempio, in Sudan, Etiopia e Myanmar, l’ordine mondiale basato sul diritto è sul punto di crollare”.


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