La dura pace di Trump. Europa tagliata fuori dai negoziati
Il generale Keith Kellogg, inviato speciale di Trump per l’Ucraina e la Russia, ha fatto capire che gli europei saranno esclusi dalle trattative tra Ucraina e Russia. A nulla è valso, evidentemente, l’appello di Zelensky. A riportarlo sono il Washington Post e diversi media ucraini.
“Al tavolo delle trattative ci possono essere gli ucraini, i russi e ovviamente gli americani”, ha detto Kellogg durante un pranzo organizzato a margine della Conferenza di Monaco dalla fondazione di Victor Pinchuk, un oligarca ucraino dalle condotte spesso “opache”. Alla domanda se questo significasse che gli europei non sarebbero stati inclusi, ha risposto: “Sono un realista. Penso che questo non accadrà”.
Gli Stati Uniti hanno inviato una richiesta diplomatica alle capitali europee chiedendo loro quale contributo possono dare in termini di garanzie di sicurezza per Kiev. Secondo alcune fonti, Washington vuole sapere in particolare i possibili contributi futuri di contingenti militari.
La posizione dell’amministrazione Trump è chiara. Gli Usa non possono essere il “garante permanente” della sicurezza ovunque. Il “dividendo della pace” di cui l’Ue ha goduto per decenni “deve finire” e l’Occidente si deve “svegliare”, ha spiegato il segretario alla Difesa degli Usa Pete Hegseth, al termine della Ministeriale Nato a Bruxelles.
Gli Stati Uniti, ha affermato, continueranno “a spendere in modo consistente. Ciò che ci aspettiamo dai nostri amici, e lo diciamo in segno di solidarietà, è che voi spendiate di più per la difesa del vostro continente. Occorre comprendere che “l’esercito americano e il popolo americano sono al vostro fianco, ma non possiamo essere il garante permanente. Un cambiamento deve avvenire”.
L’Ucraina ha “basse possibilità” di sopravvivere all’invasione della Russia senza il supporto militare statunitense. Ad ammetterlo è stato il presidente Volodymyr Zelensky in un’intervista alla NBC News. “Conoscete le situazioni difficili, avete una opportunità. Ma avremo scarse, scarse possibilità di sopravvivere senza il supporto degli Stati Uniti”, ha proseguito Zelensky.
Il segretario generale della Nato Mark Rutte ha lanciato un allarme: “La Russia ora produce in tre mesi le munizioni che l’intera Nato, che è 20 volte più grande della Russia per dimensioni economiche, produce in un anno. Quindi non stiamo tenendo il passo con Mosca. La Russia è in economia di guerra. Noi no”.
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