Cultura & Spettacolo

La Grande Bellezza ora abita all’ex Banco di Napoli

Inaugurata la nuova sede museo delle Gallerie d’Italia a Napoli, triplicati gli spazi espositivi. Tra i pezzi forti, il Martirio di Sant’Orsola, ultimo capolavoro di Caravaggio

di Giovanni Vasso -


Nuovi spazi per la grande bellezza di Napoli. Da Caravaggio ai grandi maestri della pittura e dell’arte napoletana, nella sede dell’ex Banco di Napoli a via Toledo ci sarà la nuova casa di Gallerie d’Italia, lo spazio museale di Intesa Sanpaolo che triplica gli spazi espositivi.
Questa mattina si è tenuta l’inaugurazione nell’edificio storico progettato dall’architetto Marcello Piacentini. Alla cerimonia, insieme ai dirigenti del gruppo Intesa San Paolo, c’erano anche il ministro della Cultura Dario Franceschini e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
Il museo aprirà oggi i battenti al grande pubblico, tra i pezzi pregiati c’è “Il Martirio di Sant’Orsola”. Fu l’ultimo capolavoro di Michelangelo Merisi meglio noto come Caravaggio. Glielo commissionò Marcantonio Doria, banchiere genovese, e lo consegnò nel giugno 1610. Poche settimane prima della sua morte, ancora avvolta nel mistero, avvenuta giusto il 18 luglio a Porto Ercole in Toscana.
Non solo Caravaggio, però. Nello spazio napoletano rinnovato di Gallerie d’Italia saranno esposte opere dei grandi maestri della pittura e dell’arte di tutti i tempi che hanno intrecciato la loro storia a quella millenaria della città di Napoli. Al primo piano saranno esposte le opere di artisti come Artemisia Gentileschi, Luca Giordano, Gaspar van Wittel, Anton Smink Pitloo, Giacinto Gigante, Domenico Morelli. Grande spazio sarà dedicato anche all’arte contemporanea con i lavori di Lucio Fontana, Alberto Burri, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Mario Schifano, Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto, Giosetta Fioroni, Carol Rama, Afro, Emilio Vedova, Gerhard Richter, Jannis Kounellis, Sol LeWitt. E, infine, ci sarà un’intera ala dedicata all’archeologia dal momento che saranno esposti oltre 500 vasi attici e magnogreci provenienti da Atene e dall’antica Lucania, tutti ritrovati in quello che oggi è il sito archeologico di Ruvo di Monte. Nel nuovo spazio museale, inoltre, sono state allestite tre aule didattiche ed è stata collocata una biblioteca. Che sarà aperta agli appassionati e agli studiosi di tutto il mondo.
Il ministro Franceschini a margine della cerimonia ha affermato: “Napoli ha un grande passato ma anche un futuro sicuro. Qui i turisti, da tutto il mondo trovano ciò che vogliono, un’esperienza autentica e vera. Napoli è sicuramente una capitale del futuro e investendo in cultura investe su se stessa”. Il sindaco Manfredi ha voluto ringraziare il gruppo Intesa Sanpaolo “sempre vicino alle esigenze della nostra città”. Dunque ha dichiarato: “L’apertura di questo nuovo museo è un segnale importante. Questo edificio è stato restaurato completamente: abbiamo ora un polo museale di livello internazionale che arricchisce ulteriormente l’offerta artistica e culturale della città”.


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