Politica

La pace di carta

di Domenico Pecile -


Francesco Toscano, presidente di Ancora Italia, in contrasto con il segretario del suo partito, Mario Gallo, che lo ha cacciato dal partito, chiama a raccolta iscritti e i simpatizzanti per parlare del futuro del partito.
La linea di Toscano è quella del consolidamento dell’alleanza con Italia sovrana e popolare. Parla di questa vicenda, ma anche della risoluzione dell’Ue contro Putin che definisce “un’abominia”.

Lei ha definito un abominio la risoluzione Ue. Perché?
Perché non ha alcun senso muoversi in questa maniera, perché la ritengo una provocazione, perché di fronte a una situazione coì complessa servono soluzioni vere, mentre l’Ue continua a proporci analisi che definirei suggestive.

In che senso?
L’Ue continua a dipingere Putin come un mostro e Zelenskiy come una vittima. Mi pare davvero semplicistico.

Torniamo alla risoluzione. Questa è un’abominia, dice, ma lei in alternativa cosa proporrebbe?
Mi pare superfluo ricordare che l’unica via percorribile è quella diplomatica. Si chiede alla Russia di non nuocere, ma nel contempo si propone che assista silenziosa al fatto che la Nato arrivi a ridosso dei suoi confini. Puntare alla tregua significa avere un altro approccio. Putin fino a poco tempo fa era uno dei protagonisti della vita internazionale. Adesso non possiamo pretendere di relegare la Russia a un ruolo marginale.

Un’altra possibilità che la Ue potrebbe indicare?
Smettere di inviare armi alla Ucraina e riflettere su un ruolo di neutralità rispetto alla guerra.

E perché secondo lei l’Ue invece non vuole imboccare queste strade?
Mi pare evidente che non voglia la pace. L’obiettivo di chi ha potere dentro l’Ue è ridurre la Russia a non poter esercitare la sua capacità di incidere a livello internazionale. Siamo di fronte a una grande tragedia, ma non si vuole scegliere nel modo più assoluto la via diplomatica. Il vero obiettivo è ridimensionare il ruolo internazionale che la Russia aveva fino alla vigilia del conflitto.

Sì, ma la guerra l’ha scatenata Putin.
Guardi, il discorso ci porterebbe lontano. Ma anche questa è una tesi che contesto. Bisogna smetterla di pensare che l’Ucraina abbia tutte le ragioni e che sia solo una vittima. Basti pensare alla storia della Crimea e delDonbass che sono territori russi.

Può essere, ma lo devono decidere quelle popolazioni senza un referendum farlocco.
Sono d’accordo. Le sorprese non mancherebbero. Nel frattempo l’Ue si attivi per trovare soluzioni vere senza abiure che sono destinate solo ad aggravare equilibri geo-politici internazionali.

E veniamo alle cose di casa sua. Domani ha convocato a Roma iscritti simpatizzanti nonostante il suo segretario lo abbia espulso dal partito.
Il segretario Gallo mi vuole cacciare perché dice che non sono tesserato. Ora è giusto si sappia che sono uno dei fondatori di Vox poi transitata in Ancora Italia. Davo per scontato che anche la mia tessera transitasse d’ufficio. Insomma, quello di Gallo è solo un pretesto. Quanto a sabato l’obiettivo è confermare o meno la linea politica che mira a continuare l’esperienza politica con Italia sovrana e popolare. Che è l’idea che va per la maggiore dentro Ancora Italia. Ed è proprio questo all’origine di quello che poi è accaduto.

Si riferisce all’invito, chiamiamolo così, di lasciare il partito in cambio di un lauto compenso. Com’è andata?
Dopo lo scontro con Gallo si è fatto l’avvocato Beppe Carlino, per suo conto, con un audio in cui con un linguaggio che non appartiene alla politica mixa blandizie e minacce. Mi propone un accordo di questo tipo: tu lasci la presidenza e noi ti riconosciamo il 50% di quello che c’è in cassa, vale a dire 20 mila euro netti. Versione confermata dallo stesso legale. Mi aveva pure detto che di questo era stato informato anche il segretario del Partito comunista, Marco Rizzo.

E lei come aveva reagito all’audio?
Mi sono rivolto a un avvocato che ha respinto ogni ipotesi di addivenire a soluzioni transattive riservate, riconoscendo nel Congresso l’unica sede dove assumere decisioni. Nel frattempo ero stato espulso dal partito.

Rizzo che cosa le aveva detto in merito?
Con Rizzo ero e sono in ottimi rapporti. Aveva precisato che non era suo compito occuparsi di problemi inerenti un altro partito. Rizzo sarà gradito ospite a Roma dove terrà pure un intervento.

Lei cosa intende fare?
I miei legali stanno studiando il da farsi. Per adesso penso all’appuntamento di Roma. In quella sede racconterò
questa spiacevole vicenda.

Lei attende suggerimenti dai suoi avvocati, ma intanto l’ex Procuratore, Antonio Ingroia, leader di Italia sovrana e popolare ha avuto parole durissime contro Gallo.
Ingroia auspica che la vicenda, anzi, la “proposta indecente” arrivi nelle aule
giudiziarie.


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