Attualità

La profezia di Dolce e Gabbana: così cadono gli influencer

di Eleonora Ciaffoloni -

Gli stilisti Dolce e Gabbana


L’INGRANDIMENTO – LA PROFEZIA DI DOLCE E GABBANA

Potremmo definirlo il pandoro (gate) che ha fatto traboccare il vaso quello che per il caso Ferragni-Balocco non solo ha aperto una indagine (per truffa aggravata) per le aziende dell’influencer e quella dolciaria, ma anche un dibattito che ha preso piede in politica e tra gli addetti ai lavori. A toccarla non proprio piano, stavolta, ci hanno pensato due dei più grandi stilisti italiani. Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno commentato – seppur mai citandole direttamente – le vicende che ora gravitano attorno all’influencer milanese, ma anche a tutti i colleghi che lavorano nel mondo del web. Senza contare la stretta dell’Agcom, arrivata nei giorni scorsi nei confronti dei content creator che dovranno rispettare le nuove norme soprattutto in materia di pubblicità e di sponsorizzazioni di brand.

Secondo il duo della moda “la caduta degli influencer è automatica” e se non sarà una vera e propria “caduta degli dèi”, “ci va molto vicino”. Un’affermazione che sembra arrivare quasi con soddisfazione e, a confermarlo, è anche il voler ricordare che il brand Dolce e Gabbana è stato “l’unico a non lavorare con gli influencer”. “Li abbiamo fatti sfilare – spiegano – ma non abbiamo mai pagato nessuno per farlo”. Per poi lanciare la freccia al veleno: “Si commentano da soli e da tanto, non è una novità ora che è uscita questa bomba”. Una sorta di previsione, o di sesto senso che li ha portati a cambiare anche registro. “Da un anno e mezzo siamo tornati a lavorare con maestri come Meisel e Klein e alcune modelle – hanno raccontato -. Il fotografo, come il giornalista, fa un mestiere per cui ha studiato, ha una cultura, si può avere un dialogo alla pari”. Un ritorno alla qualità, perché, concludono: “Se è vero che la bellezza salverà il mondo, noi ci crediamo”.


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