La strada della pace di Ue e Uk è lastricata di sanzioni
Il giorno dopo la telefonata di due ore e mezza tra Donald Trump e Vladimir Putin, durante la quale, secondo il presidente statunitense, “sono stati fatti alcuni progressi” e il capo del Cremlino “ha confermato l’impegno della Russia per una risoluzione pacifica del conflitto in Ucraina”, l’Ue e la Gran Bretagna hanno annunciato sanzioni a raffica.
“Appena terminata una telefonata con Volodymyr Zelensky. Stiamo coordinando da vicino i prossimi passi. L’Europa ha appena adottato il suo 17º pacchetto di sanzioni dure e incisive. È in preparazione un 18º pacchetto, con ulteriori misure ancora più forti. È il momento di intensificare la pressione sulla Russia per arrivare a un cessate il fuoco”, ha scritto su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
“Ho ringraziato la Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen e l’intera Ue per il 17mo pacchetto di sanzioni. È un passo nella giusta direzione”, ha risposto il presidente ucraino attraverso la stessa piattaforma.
“Ursula ed io abbiamo anche discusso dei preparativi per il 18° pacchetto di sanzioni dell’Ue. Petrolio russo, infrastrutture commerciali per l’energia, banche e sistemi finanziari: questi sono i settori che danneggiano maggiormente la Russia e quindi contribuiscono maggiormente alla pace. Ringrazio tutti coloro che sostengono sanzioni più severe e prendono decisioni forti”, ha aggiunto Zelensky ripetendo una “tesi” molto ricorrente nell’Unione europea.
Anche il governo britannico si è mosso nella stessa direzione. I nuovi provvedimenti colpiscono “entità che operano a favore della macchina militare russa, delle esportazioni di materie energetiche e della guerra informatica e le istituzioni finanziarie che contribuiscono al finanziamento” delle operazioni militari.
La Russia rifiuta condizioni e scadenze dettate da altri. “Sono assolutamente controproducenti tentativi di qualsiasi tipo di fissare un calendario prematuro per il dialogo, esercitare pressioni, definire ultimatum, minaccia, ricattare”, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, dopo che von der Leyen ha definito questa settimana cruciale per dare il via ai negoziati per la pace.
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