Politica

La volata di Elly

di Domenico Pecile -

Elly Schlein PD


A pochi giorni dalla chiusura del voto nei circoli, cui partecipano soltanto gli iscritti al Pd, rimbalza la notizia che Elly Schlein è in vantaggio su Stefano Bonaccini. A suffragare questa ipotesi è un sondaggio politico di Winpoll, che ribalta le previsioni secondo cui il Governatore dell’Emilia Romagna veleggiava con un margine di vantaggio rassicurante rispetto alla sua vice presidente. Questo è almeno quello che è stato finora il verdetto dei circoli dove, come noto, votano soltanto gli iscritti al partito. Ma ai gazebo – dove possono votare anche i simpatizzanti – questo pronostico potrebbe essere ribaltato. In corsa per il dopo Letta, ma nettamente staccati dai due che paiono destinati al rush finale, ci sono anche Gianni Cuperlo e Paola De Micheli.

Il voto ai Gazebo scatterà quando il verdetto dei circoli sarà definitivo e proclamerà appunto i due “finalisti”. La notizia è di quelle destinate a fare rumore e piomba nell’agone politico dei Dem ancora in analisi dopo la sconfitta alle regionali sia in Lombardia sia in Lazio. Non solo, ma se fosse confermata si tratterebbe di una svolta interna del Pd non di poco conto. Una svolta cioè decisamente a sinistra del partito, come auspicato dalla stessa Shlein che il Guardian ha ribattezzato “la stella nascente della sinistra italiana”, contro il pragmatismo politico-amministrativo di Bonaccini. Inoltre, in questa prospettiva anche il sogno del campo largo che per il governatore dell’Emilia Romagna è ancora percorribile e fattibile sarebbe destinato a infrangersi sulla svolta a sinistra che potrebbe definitivamente sbarrare la strada a ogni ipotesi di intesa politica con il Terzo polo di Renzi e Calenda. L’ala riformista e moderata del partito più volte ha minacciato la scissione nel caso il Pd dovesse svolta e decisamente a sinistra soprattutto sul versante ambiente, uno dei cavalli di battaglia dell’ex europarlamentare. In ogni caso, che vinca la Schlein o Bonaccini, per il Pd è davvero l’anno zero. L’obiettivo – come aveva avuto modo di dire Enrico Letta all’indomani della sconfitta alle elezioni politiche di settembre – è quello di riformare il partito dalle fondamenta per scacciare l’incubo sempre più pressante della parabola del Partito socialista francese, che crisi dopo crisi soprattutto intestine si è ridotto a uno spessore elettorale davvero minoritario. Era noto infatti che i cugini francesi avevano dato vita a un partito punteggiato da correnti organizzate – come è avvenuto negli ultimi anni nel Pd – che sono state alla base delle varie scissioni. Il Pd vive anche l’aggravante di una nomenklatura sempre più scollata dal Paese e lontana dai suoi circoli. Ma torniamo al sondaggio. In un confronto diretto tra i due la deputata ed europarlamentare tra i potenziali elettori del Pd è data al 56% contro il 43% di Bonaccini. La prima piace di più ai giovani, che tra la fascia compresa tra i 18 e i 21 anni la spingono al 61% delle preferenze contro il 26% di Bonaccini Ma la Schlein è in testa anche nella fascia di età tra i 45 e 65 anni e tra gli over 65%. E ancora, come rivela il sondaggio, la Schlein è la preferita tra le donne (53% contro il 30%), Bonaccini tra gli uomini (44% contro 40%). Al Nord prevale la Schlein con il 48% contro il 36% di Bonaccini. Al Centro Italia la deputata è avanti con il 47% contro il 39%. Infine, Sud e Isole vedono il governatore in vantaggio con il 41% contro il 39%. C’è anche da sottolineare che ai Gazebo la Schlein dovrebbe contare anche sui voti dì quanti, nei circoli, avevano preferito Gianni Cuperlo, pure esponente della Sinistra del partito, oltre a quello già annunciato dei vari Pier Luigi Bersani di Articolo 1, Livia Turco, l’ex ministro Dario Franceschini, il segretario uscente Enrico Letta, l’ex presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, le ex ministre Livia Turco e Rosy Bondi. La Schlein può confidare anche sull’appoggio del Movimento delle sardine capeggiato da Mattia Santoro. Resta da capire se il risultato, tutto sommato non proprio da buttare di Pierfrancesco Majorino in Lombardia, possa fare da ulteriore traino alla candidata. Majorino fa parte infatti dei suoi sostenitori della prima ora assieme al parlamentare e responsabile del partito Antonio Misani all’ex sindaco di Crema, Stefania Bonaldi e ai parlamentari lombardi Franco Mirabelli e Chiara Braga. Intanto, il savoir-faire della prima ora tra la Schlein e il suo rivale paiono destinati a lasciare il posto a uno scontro senza esclusioni di colpi. Lo si è visto proprio l’altro giorno in un faccia a faccia radiofonico tra i due. “Dobbiamo fare la Sinistra che è mancata negli ultimi anni”, aveva detto la prima. “Non prendo lezioni da nessuno”, era stata la replica di Bonaccini. Poi, per sgomberare il campo da ogni dubbio sulla sua scelta di campo, la Schlein aveva aggiunto che “Noi dobbiamo fare la Sinistra, quella Sinistra che è mancata in Italia negli ultimi anni”. E in un’altra dichiarazione aveva sottolineato che il Pd “deve cambiare tutto ed essere un partito di Sinistra che rappresenta chi non ce la fa”. Ma per Bonaccini rimane, invece, da capire “quale Sinistra il Pd vuole costruire”. Aggiungendo che lui punterebbe su un partito “riformista, pragmatico e che sta con i piedi per terra”.

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