Ambiente

L’acqua per guidare il turismo gentile: come scoprire luoghi inesplorati

di Redazione -


La bellezza e l’identità dei luoghi possono diventare tracce per costruire strategie e iniziative di promozione, conoscenza, valorizzazione. L’Università di Trento con la Val di Sole è protagonista di un progetto nazionale finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca per promuovere paesi di montagna, piccoli borghi e aree interne.

 

Ricercatori e ricercatrici esploreranno, con la comunità locale, i modi per realizzare strategie e iniziative di sviluppo sostenibile del territorio per il benessere di residenti e ospiti. Si discuterà del valore dell’acqua, turismo termale, mobilità e rischio idrogeologico.

Se ne discuterà venerdì 11 febbraio, nella sede del Parco Nazionale dello Stelvio. L’abbondanza d’acqua che caratterizza Val di Rabbi e Val di Peio è una ricchezza. Acqua che ne è identità e bellezza. Risorsa naturale, ma anche fonte di reddito grazie al turismo termale e alle centrali idroelettriche. Un bene comune da negoziare per uso agricolo con la vicina Valle di Non e, al tempo stesso, forza della natura che richiede un monitoraggio costante del rischio idrogeologico. A partire dalla ricchezza e dalla fragilità dell’alta Val di Sole, l’incontro svilupperà il dibattito sulla direzione da intraprendere per uno sviluppo sempre più sostenibile della zona.

È l’avventura che ricercatrici e ricercatori, studentesse e studenti dell’Università di Trento e di altri tre atenei italiani si apprestano a vivere per quattro giorni in valle. Il laboratorio di coprogettazione prenderà il via proprio venerdì 11 febbraio a Cogolo, nella sede del Parco Nazionale dello Stelvio e si concluderà lunedì 14 febbraio.

L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito del progetto di ricerca nazionale “B4R. Branding for Resilience”, coordinato dall’Università Politecnica delle Marche, in collaborazione con le Università di Trento, l’Università degli studi di Palermo e il Politecnico di Torino.

 

L’obiettivo principale è riconoscere e valorizzare le risorse e le potenzialità locali per costruire, assieme alle comunità, una maggiore qualità dell’abitare, nuove forme di tutela del territorio e un modello turistico che favorisca lo sviluppo sostenibile. Discutendo di gestione responsabile dell’acqua; delle prospettive più attuali del turismo termale; dell’impatto della mobilità, dove a fare la differenza possono essere anche un diverso tracciato di ciclabili e nuove forme d’intermodalità; di ricostruzione di architetture del passato a partire da alcune segherie abbandonate; del bilanciamento tra crescita e rispetto dei vincoli imposti dalla carta di sintesi del pericolo idrogeologico.


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