Attualità

Le due Gorizia unite per la cultura e divise per i migranti

di Domenico Pecile -



Schengen, Expo 2023 e Gorizia – Nova Gorica capitali europee della cultura del 2025. E sullo sfondo c’è stato, soprattutto, la promessa di accelerare il processo di allargamento dell’Ue ai Balcani occidentali. “Preferisco parlare non di allargamento ma di riunificazione europea”, perché “non siamo un club,” e per questo “servono segnali importanti”, ci ha tenuto a precisare il premier. Un summit, quello tra Giorgia Meloni e il primo ministro della Slovenia, Robert Golob, che ha fatto segnare un significativo passo in avanti nei rapporti di cooperazione bilaterale italo-sloveni, a partire dalla riapertura dei confini. L’Italia – è stata la promessa del premier – intende “tornare al regime ordinario non appena le condizioni lo consentiranno. Siamo consapevoli delle difficoltà per i lavoratori transfrontalieri.

Schengen è stata una conquista straordinaria che “dobbiamo preservare”. È dunque fondamentale continuare a lavorare sulla dimensione esterna dei confini per proteggere quelli interni”. Entrambi si sono detti consapevoli di condividere lo sazio geografico dell’Alto adriatico. Meloni ha voluto anche ringraziare Golob “per avere confermato la decisione della Slovenia di sostenere la candidatura di Roma per l’Expo 2030, grande occasione per l’Italia ma che può essere importante anche per la Slovenia”. Il prossimo incontro – ha promesso Golob – si terrà a Gorizia-Nova Gorica per la festa della cultura, viatico di un dialogo non solo tra le due città, che hanno superato rancori e divisioni per riscrivere assieme la storia di quel pezzo d’Europa, ma tra i due Stati”


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