Esteri

Le “spine” di Zelensky: controffensiva a rilento e scintille con la Polonia

di Ernesto Ferrante -


L’Ucraina avanza lentamente sul campo di battaglia e inizia a registrare qualche “defezione” pesante nel blocco delle alleanze. La “liberazione di 40 chilometri quadrati sul fianco sud del settore Bakhmut” annunciata dalla vice ministra della Difesa, Ganna Malyar, in un intervento alla televisione di Stato, non scalda i cuori di chi continua ad imbottire di armi le truppe di Zelensky sperando di arrivare ad un punto di svolta vero.
“Combattimenti molto intensi” sono in corso anche nella zona di Kharkiv e Lugansk, e vicino a Kupyansk e Lyman. Le forze ucraine si trovano nel villaggio di Uroshayne, nel sud della regione di Donetsk.
Chi dice che “non procede abbastanza in fretta” non capisce come sta andando. A difendere l’andamento di quella che doveva essere la controffensiva di primavera, è il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.
“Ogni dichiarazione che l’Ucraina non sta avanzando abbastanza in fretta sul campo di battaglia o non riconquista abbastanza territorio, non è soltanto una manifestazione dello strano stato morale del suo autore, ma anche una dimostrazione di assoluta mancanza di comprensione della guerra”, ha attaccato Podolyak.
“Il compito delle forze armate ucraine, ha spiegato ancora, non è organizzare battaglie su larga scala per ogni insediamento sulla via verso i confini del 1991, ma di distruggere sistematicamente le capacità dell’esercito nemico: la logistica, il potenziale tecnico, gli ufficiali, il personale. E oggi i difensori ucraini stanno realizzando questo obiettivo al 100%. E poi tutto sarà come serve all’Ucraina…”.
“Percentuali” buone per la propaganda che fanno a cazzotti con quelle del campo di battaglia. Dopo numerosi e massicci attacchi con enormi perdite, i soldati ucraini sono riusciti ad avanzare di appena poche centinaia di metri nei pressi dei fronti di Rabotino e Urozhainoe, dove sono state impiegate tutte le armi disponibili, inclusi i costosissimi missili forniti dalla NATO.
Attorno a Bakhmut, l’esercito di Putin è riuscito a stabilizzare il fronte e contrattaccare in diversi settori. A nord, in direzione di Liman e Kupiansk, i militari di Mosca continuano ad aumentare la pressione, bersagliando ogni giorno i capisaldi ucraini e guadagnando terreno, tanto che pochi giorni fa le autorità ucraine hanno disposto l’evacuazione obbligatoria dei civili in oltre 30 centri abitati.
E’ stato condannato a 12 anni di carcere Valery Shaitanov, ex funzionario dell’intelligence ucraina riconosciuto colpevole di aver condotto azioni di spionaggio per la Russia per 30 anni. Lo ha reso noto l’ufficio del procuratore generale di Kiev, ricordando che Shaitanov è stato arrestato nell’aprile del 2022 dopo “prove evidenti” che avesse pianificato “atti terroristici’” in Ucraina dietro il compenso di 200mila dollari e un passaporto russo.
Tra gli altri reati di cui viene accusato vi è quello di aver assassinato un alto funzionario dell’esercito della Repubblica cecena di Ichkeria. “L’ex generale della Sbu è stato condannato a 12 anni di carcere per alto tradimento e atti terroristici a favore dello stato aggressore”, recita il comunicato del procuratore generale. Ci sono prove, prosegue il testo, “che il cittadino ucraino abbia passato informazioni ai servizi di sicurezza russi e li abbia aiutati ad individuare all’interno dell’intelligence ucraina degli agenti che potessero collaborare con i russi”.
Il presidente russo Vladimir Putin visiterà la Turchia “nei prossimi giorni” per incontrare il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Lo scrive il quotidiano turco Milliyet, mentre l’emittente A Haber TV sostiene che nel caso in cui il capo del Cremlino non andasse in Turchia, sarebbe Erdogan ad andare in Russia.
Il ministro della Difesa cinese, Li Shanfu, sarà da oggi al 19 agosto in visita in Russia e Bielorussia. Lo ha fatto sapere il ministero della Difesa del gigante asiatico, citato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti.
Li parteciperà all’undicesima Conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale, stando a quanto riportato dalla Cgtn.
In apertura è previsto un intervento del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. All’evento sono stati invitati un centinaio di Paesi e otto organizzazioni internazionali. La visita di Li, hanno precisato da Pechino, arriva su invito dei ministri della Difesa di Russia e Bielorussia, Sergei Shoigu e Viktor Khrenin.
Nella capitale ucraina è arrivato invece il ministro tedesco delle Finanze, Christian Lindner. Qui, ha detto, “è in gioco il futuro dell’ordine europeo di pace e libertà” e “l’Ucraina non deve perdere questa guerra”. Il ministero ha assicurato che la Germania continuerà a sostenere gli alleati.
Cosa che farà ancora anche Varsavia, ma con dei paletti. “Sosteniamo costantemente l’Ucraina nella sua difesa contro l’aggressione russa, ma il nostro dovere più importante è quello di curare gli interessi del nostro Paese. Pertanto, per proteggere il mercato interno e il mercato dell’UE, dobbiamo iniziare da noi”, ha affermato il presidente della Polonia Andrzej Duda Duda durante un’intervista al settimanale “Sieci”.
Duda ha criticato l’uso distorto che le autorità ucraine stanno facendo delle dichiarazioni del segretario di Stato polacco, Marcin Przydacz, che le rimproverava per la mancanza di gratitudine mostrata. “Il ministro non ha voluto sostenere ciò che i nostri amici ucraini ripetono ogni giorno sui media. ‘Grazie, grazie, grazie’, lo sentiamo molto spesso e lo apprezziamo, ma ci aspettiamo comprensione su alcune questioni da parte del Autorità ucraine, anche noi abbiamo i nostri interessi e doveri”, ha precisato il presidente polacco.
Gli attriti sono scaturiti dall’embargo sul grano ucraino introdotto dai polacchi per tutelare i produttori interni e alla decisione di mantenere il blocco nonostante Bruxelles intenda revocarlo a partire dal 15 settembre.
Przydacz, ha dichiarato in maniera polemica che Zelensky e soci “dovrebbero iniziare ad apprezzare il ruolo che la Polonia ha svolto negli ultimi mesi”. La sua frase non è piaciuta ai destinatari. L’ambasciatore polacco, Bartosz Cichocki, è stato prontamente convocato per dare spiegazioni. Provvedimento analogo è stato adottato dalla controparte, che ha citato il suo omologo ucraino, Vasil Zvarich.

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