Politica

La Lega tuona contro le moschee abusive: “Chiudiamole”

di Cristiana Flaminio -


La Lega torna a tuonare contro le moschee “abusive“. E da Grosseto, lancia una nuova campagna per “censire i luoghi di culto non autorizzati e impedire che vi permangano situazioni di illegalità”. Parole e musica di Susanna Ceccardi che in una conferenza stampa al Palazzo Comunale di Grosseto ha lanciato la nuova offensiva della Lega contro le moschee abusive al fianco del sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, l’assessore alla sicurezza del Comune di Grosseto Riccardo Megale, il consigliere regionale della Lega Massimiliano Baldini e il commissario comunale della Lega Arturo Bartoletti. Ceccardi ha riferito della necessità di “replicare a livello nazionale il modello del Comune di Grosseto che ha portato alla chiusura di una moschea abusiva travestita da finto centro culturale”. Ceccardi ha poi aggiunto: “La chiusura della moschea abusiva di via Trento è avvenuta grazie a una serie di accertamenti anche fotografici, effettuati dalla polizia locale, i quali hanno documentato che in quei locali non si faceva alcuna attività culturale ma esclusivamente di preghiera”.

Per l’eurodeputata della Lega si tratta della “prova che i sindaci hanno già gli strumenti per intervenire e ripristinare la legalità e la sicurezza chieste a gran voce dai cittadini”. Per Ceccardi: “In questi luoghi di culto, finanziati non si sa bene da chi, c’è infatti il rischio che qualcuno possa propagandare idee e concetti incompatibili coi nostri valori, i nostri diritti, le nostre libertà. Penso al patriarcato islamico per cui la donna vale meno dell’uomo e per cui la legge islamica deve prevalere su quella italiana, come purtroppo evidenziano anche recenti casi di cronaca. Invito quindi i sindaci a segnalare le situazioni di irregolarità presenti nei loro Comuni per contribuire al censimento nazionale e, ove possibile, a intervenire direttamente”. 

In sintonia il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna: “Quel che abbiamo fatto per via Trento con l’ordinanza emessa – sottolinea – è un atto necessario: ho un approccio pienamente laico al mio ruolo. E sposo l’articolo 19 della Costituzione che prevede assoluta libertà di professare la propria fede, di farne propaganda e di esercitarne il culto. Ma il rispetto delle leggi deve sempre essere garantito. In via Trento questo non avveniva, con chiare violazioni alle norme sulla destinazione d’uso dei locali e con serie criticità in ambito di sicurezza, con centinaia di persone ammassate in appena 169 mq. Un sindaco ha il dovere d’intervenire: invito i miei colleghi a fare altrettanto, senza avere il timore di esporsi o di attrarre critiche di una parte politicizzata dell’opinione pubblica”.


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