Esteri

L’INGRANDIMENTO

di Ernesto Ferrante -


IRAN E ARABIA SAUDITA: LA STRANA COPPIA CHE TURBA GLI USA (UN SUCCESSO CINESE)

Grazie all’abile tessitura di Pechino, Iran e Arabia Saudita hanno concordato la ripresa delle relazioni dopo anni di rivalità. Decisiva è stata la mediazione del direttore dell’Ufficio della Commissione Affari Esteri del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, Wang Yi. E’ stato lui ad ospitare venerdì scorso l’incontro tra la delegazione di Teheran guidata da Ali Shamkhani, Segretario del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale della Repubblica Islamica dell’Iran, e i rappresentanti di Riad guidati da Musaad bin Mohammed Al-Aliban, ministro di Stato, membro del Consiglio dei ministri e consigliere per la sicurezza nazionale del Regno di Arabia Saudita. Al termine del faccia a faccia, è stata diramata una nota. Iran e Arabia Saudita hanno deciso di riallacciare i rapporti diplomatici entro due mesi e riaprire le ambasciate. I ministri degli Esteri si occuperanno di dare concreta attuazione a quanto stabilito, adottando le disposizioni necessarie per lo scambio degli ambasciatori. “Non importa quanto complicate o spinose siano alcune questioni, mantenere lo spirito di rispetto reciproco per cercare un dialogo paritario può aiutare entrambe le parti a raggiungere un accordo”, ha commentato Wang. Pechino ha sempre mantenuto contatti fruttuosi con entrambi gli interlocutori. Lo scorso dicembre, il presidente Xi Jinping ha visitato l’Arabia Saudita, mentre a febbraio è stato il presidente iraniano Ebrahim Raisi a recarsi nella capitale cinese. L’accordo riflette anche le linee guida della Global Security Initiative (GDI) proposta dallo stesso Xi. La ripresa del dialogo tra gli ex acerrimi nemici sotto lo sguardo attento del gigante asiatico, indebolisce e restringe il ruolo degli Stati Uniti come grande potenza in Medio Oriente. I sauditi stanno diversificando i loro partenariati strategici e mirano a costruire alleanze sulla base dei loro obiettivi regionali. E’ difficile immaginare un appianamento totale di tutte le divergenze esistenti, ma le ricadute politiche sulle rispettive sfere d’influenza, potrebbero essere pesantissime. Basti pensare allo Yemen, all’Iraq, al Libano, alla Siria, all’Eritrea, all’Etiopia e Gibuti. Data l’influenza di sauditi e cinesi sul Pakistan e l’ascendente di Islamabad su alcuni importanti gruppi armati operanti nel vicino Afghanistan, una collaborazione pakistana e iraniana potrebbe portare ad una stabilizzazione a Kabul.

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