Esteri

L’Iran apre a un nuovo round di colloqui con Germania, Francia e UK

Teheran ondeggia tra la ripresa del dialogo e la scelta di opzioni più dure

di Ernesto Ferrante -


L’Iran è pronto a varare delle misure atte a garantire la natura pacifica del suo programma nucleare, a patto che vengano rimosse le sanzioni che “ingiustamente” gli sono state imposte. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmaeil Baghaei, nel corso di una conferenza stampa.

“Abbiamo dichiarato che, per garantire la natura pacifica del nostro programma nucleare, siamo pronti ad adottare una serie di misure, a condizione che le sanzioni ingiuste vengano revocate”, ha affermato Baghaei, sottolineando che sono state già introdotte delle norme su base volontaria, ad esempio sui limiti dell’arricchimento dell’uranio. “Accettare certe limitazioni sul programma nucleare iraniano in cambio della revoca delle sanzioni non è una novità”, ha precisato ancora il portavoce.

La Repubblica islamica dell’Iran non esclude la possibilità di un nuovo round di colloqui con Germania, Francia e Regno Unito, ma al momento nessuna decisione è stata presa. Esmaeil Baghaei, riferendosi alla recente visita in Iran del vice direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), ha annunciato che “i colloqui sono iniziati la scorsa settimana e un altro round di negoziati tra l’Iran e l’Aiea è probabile che si svolga nei prossimi giorni”.

La settimana scorsa, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi aveva fatto sapere che il suo Paese sta collaborando con Cina e Russia per impedire il ripristino delle sanzioni da parte delle potenze europee sul programma nucleare, non escludendo opzioni più “energiche” in caso di ostacoli. Esplicito il suo avvertimento: “Se questo non funzionerà e le sanzioni saranno applicate, abbiamo gli strumenti per rispondere. Ne discuteremo a tempo debito”.

Meno incline al dialogo è sembrato il primo vicepresidente iraniano Mohammad Reza Aref nel corso di un incontro a Teheran. Aref ha detto che “oggi siamo all’indomani di una guerra imposta. Non siamo in un cessate il fuoco, ma piuttosto in uno stato di cessazione del fuoco, quindi dobbiamo essere pronti ad affrontare il nemico in qualsiasi momento”.

Un maxi incendio è divampato in un deposito di petrolio nel sud della capitale. “Due persone sono rimaste ferite nell’incendio del deposito di petrolio nel sud di Teheran finora”, ha spiegato all’agenzia di stampa iraniana Irna un portavoce dell’Organizzazione dei servizi antincendio e di sicurezza della città.


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