Attualità

L’Italia fra figli e migranti

di Maurizio Zoppi -

MATTEO SALVINI MINISTRO


Il tema migranti crea numerose polemiche nei Palazzi romani. Sugli emendamenti della Lega del decreto Cutro la quadra non c’è ancora. Poco dopo mezzogiorno di ieri, il presidente della commissione Affari costituzionali Alberto Balboni ha annunciato quello che da giorni si paventava: “E’ inverosimile riuscire a finire l’esame degli emendamenti al decreto Cutro”. A quanto pare serve tempo per trovare una quadra con la Lega, per determinare l’incastro tra l’emendamento del governo che assorbirebbe tutte le modifiche concordate e i ventuno del Carroccio, che mirano di fatto a ripristinare i decreti Salvini.
Nel frattempo, l’ultima polemica sollevata dalla sinistra è quella legata alle parole del ministro Francesco Lollobrigida, intervenuto al congresso nazionale della Cisal. Nel suo discorso l’esponente del governo ha risposto alle critiche sul tema dei migranti: “Bisogna contrastare l’illegalità anche a livello europeo per fermare un’ondata migratoria che, secondo noi, ha superato limiti oggettivi. Ma anche per aiutare le nazioni di provenienza a svilupparsi e su questo Giorgia Meloni, in pochi mesi di governo, ha fatto scuola”. Ed ha continuato dicendo: “Dobbiamo pensare anche all’Italia di dopodomani, per queste ragioni vanno incentivate le nascite. Va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque, di lavorare e avere una famiglia”. Poi il passaggio per il quale Elly Schlein ha parlato addirittura di “suprematismo bianco” e il Movimento 5 Stelle di “propaganda razzista”: “Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica. Io ritengo l’immigrazione un fatto naturale fisiologico, sono nipote di un emigrante, quindi mi guardo bene dal pensare che l’emigrazione e quindi l’immigrazione siano un problema. Anzi diventano un’opportunità di crescita per una nazione”.
Il primo esponente politico che ha espresso il proprio disappunto per le dichiarazioni è stata la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Questo è il momento in cui dobbiamo capire da che parte vogliamo stare della Storia. E noi sappiamo da che parte non vogliamo stare: dalla parte di un ministro che parla di sostituzione etnica, che è un linguaggio da suprematismo bianco, e non vogliamo stare dalla parte di un governo che anche di fronte alle tragedie costanti del Mediterraneo continua a voltare la testa dall’altra parte e a spingere sull’esternalizzazione delle frontiere. Vogliamo dire basta a questa guerra che fanno contro le ong: è fumo negli occhi per coprire la mancanza di una missione istituzionale di ricerca e soccorso in mare che servirebbe, una Mare Nostrum europea che però non hanno il coraggio di chiedere in Europa”, ha dichiarato Schlein in una manifestazione a Roma contro il dl Cutro. “Le parole del ministro Lollobrigida sono disgustose, inaccettabili da parte di chi ricopre il ruolo di ministro, sono parole che ci riportano agli anni ’30 del secolo scorso”, ha detto tra l’altro Schlein. “Mi auguro che Giorgia Meloni prenda le distanze con forza da queste parole dette, peraltro, nel giorno in cui il presidente Mattarella è in visita ad Auschwitz”.
Polemiche, quelle sollevate dall’opposizione che hanno fatto indignare Fratelli d’Italia. “A Elly Schlein e compagni, non potendo attaccare nel merito il buon governo del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, non resta che ’baccagliare’ sulla terminologia e sul nulla”, ha dichiarato tra gli altri il capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

Seguono le dichiarazioni di Stefano Maullu, deputato di Fratelli d’Italia. “Su Lollobrigida l’ipocrisia ideologica della sinistra esprime tutto il suo aspetto più becero: voler accostare l’incentivazione alla natalità nei confronti delle donne con una sorta di pulizia etnica preventiva significa non avere più nessun argomento di natura politica rispetto un dato statistico certificato dall’Istat. È emerso ormai un quadro incontrovertibile: nel corso degli ultimi decenni è calato il numero medio dei figli per donna ed è aumentata l’età media in cui si partorisce il primo figlio. Questo ha prodotto inevitabilmente una riduzione dei secondi figli e una drastica diminuzione dei terzi, oltre all’aumento di coloro che scelgono, molte volte per causa di forza maggiore, di non procreare. Al problema della denatalità occorre dare una risposta politica: questo per noi è una priorità nazionale ed è questo il senso delle dichiarazioni del ministro Lollobrigida. Il resto è pura speculazione politica di bassa lega”.

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