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L’uccisione di Rayshard Brooks infamma le proteste antirazziste nel mondo

di Redazione -


Dopo la morte di George Floyd a Minneapolis, che ha portato in strada negli Stati Uniti e in tutto il mondo migliaia di persone per protestare contro l’uso eccessivo della forza da parte della polizia e il razzismo, l’uccisione sempre per mano di un poliziotto di un altro afroamericano, Rayshard Brooks ad Atlanta, ha infiammato il dibattito e le proteste in tutto il mondo. Anche ieri in diverse città degli Stati uniti, come a Parigi e Londra sono scesi in piazza sia i manifestanti anti-razzisti, sia attivisti di destra. Scontri, arresti e polemiche che rimbalzano da nord a sud. Dopo la drammatica notte tra sabato e domenica, quando ad Atlanta le proteste hanno bloccato le autostrade, il fast food dove è stato ucciso Brooks è stato dato alle fiamme e la polizia ha dovuto usare i lacrimogeni contro la folla, anche ieri i manifestanti sono scesi in strada, protestando davanti al quartier generale della polizia, davanti al municipio e in altre aree, con sit-in pacifici, canti e preghiere che non sono stati dispersi neanche a causa della pioggia. Intanto l’autopsia ha stabilito che Rayshard Brooks, 27 anni con quattro figli, è stato ucciso da due colpi di pistola alla schiena esplosi da uno dei due agenti coinvolti nell’episodio accaduto venerdì sera: l’uomo si era addormentato nella sua auto nel parcheggio di un fast food, quando la polizia, chiamata dai dipendenti del ristorante, lo ha controllato è scaturita una colluttazione, durante la quale Brooks è riuscito a prendere il taser a uno dei poliziotti e ha tentato di fuggire. L’agente ha sparato e Brooks è morto. Il poliziotto è stato licenziato ieri, giorno in cui anche il capo della polizia di Atlanta ha dato le dimissioni. Intanto, mentre negli Stati uniti si impone il dibattito sul taglio dei fondi alla polizia e sulle nuove regole sull’uso della forza da parte degli agenti, oltre alla lotta al razzismo, a Londra l’uomo di colore che ha preso sulle spalle un presunto manifestante di estrema destra per salvarlo dal linciaggio nelle proteste ha dichiarato alla Cnn di averlo fatto per evitare una catastrofe. Patrick Hutchinson, il cui gesto ha fatto il giro del mondo, ha detto che si trattava della prima protesta del movimento Black Lives Matter a cui partecipava e che ha aiutato l’uomo perché voleva evitare che le proteste si trasformassero in un momento di violenza. “Il mio obiettivo era evitare una catastrofe, volevo evitare che il messaggio diventasse ‘i manifestanti uccidono’”, ha detto Hutchinson spiegando di non aver pensato in quel momento se si trattasse o meno di uno che manifestava per motivi opposti ai suoi.

D.C.


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