Luci accese nel centro sociale, i consiglieri FdI: “E’ ancora abitato”
Quelle luci accese sono apparse recentemente in tv da Giletti, ma chiunque le può vedere ogni sera passando da corso Regina 47 a Torino, sede storica del Centro Sociale Askatasuna. La sequenza di foto che i consiglieri di Fratelli d’Italia della Circoscrizione 7 propongono (ultime, nell’arco di un anno, in ordine di tempo le immagini scattate per tre sere consecutive il 10, 11 e 12 febbraio scorsi) dimostrerebbero che l’edificio è ancora abitato (ir)regolarmente dagli antagonisti.

Ma il patto di collaborazione stipulato lo scorso anno da Askatasuna con la Città di Torino per trasformare l’edificio in bene comune prevedeva che gli occupanti lasciassero lo stabile, pena l’annullamento dell’accordo.

Commentano la capogruppo di Fratelli dItalia alla Circoscrizione 7 Patrizia Alessi (nella foto) e i colleghi consiglieri Domenico Giovannini e Francesco Caria: “come si evince dalle tante foto fin dall’inizio della stipula del Patto non è mai stato rispettato ciò che si è scritto e firmato. L’edificio è sempre stato abitato, stendono la biancheria e cambiano le bandiere alle finestre, si vede anche gente che sembra cucinare. Le luci si accendono e si spengono spostandosi di stanza in stanza, a dimostrazione che continuano esserci persone che vivono all’interno. Chi passa da corso Regina Margherita n.47 lo può vedere e lo vede bene chi abita in zona”.

Il 31 gennaio 2024 la Giunta comunale di Torino ha approvato la Deliberazione relativa a una “proposta di collaborazione” per la gestione condivisa come bene comune degli spazi siti al piano terra e del giardino dell’immobile di proprietà della Città”.
Nel verbale del 15 febbraio 2024, esattamente un anno fa, in occasione del sopralluogo congiunto con la Città e due proponenti del Patto, con lo scopo di vedere che l’immobile è libero da persone, si legge: “si procede immediatamente alla sostituzione delle serrature… i proponenti si fanno garanti del perdurante stato libero dell’immobile… I proponenti sono consapevoli che il mancato rispetto di quanto previsto dal presente verbale da ciascuna delle parti, incidendo sulla reciproca necessaria fiducia, compromette la prosecuzione della collaborazione. La Città e i proponenti sottoscrivono il presente verbale in segno di approvazione, senza riserva alcuna, dei suoi contenuti.”
“Nonostante il verbale dell’ASL dove si chiede urgentemente lo sgombero dell’edificio e lo stabile non sia mai stato liberato dalle persone – aggiungono i consiglieri di Fdi –
e considerata la legge regionale che vieta il patto di collaborazione di beni immobili interessati da occupazione senza titolo nei cinque anni precedenti alla stipula,
nonostante le trasmissioni televisive dove si sono viste situazioni inaccettabili su Askatasuna, il Sindaco Lo Russo continua a volere portare avanti il patto di collaborazione che di fatto è una legalizzazione. per noi è inaccettabile. Ci chiediamo un’ultima cosa: visto che le chiavi delle nuove serrature sono state date dalla Città a due proponenti del patto durante il sopralluogo, chi ha dato le chiavi agli occupanti fin da subito?”.
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