Attualità

L’uomo volante tra i 60mila del We Make Future di Rimini

di Angelo Vitale -


L’uomo volante è tornato al We Make Future di Rimini, tra le 60mile presenze della tre giorni dedicata all’innovazione. In una spettacolare esibizione nel Pool stage, nella terza ed ultima giornata della manifestazione in corso alla Fiera, anche quest’anno il Flying Show di Gravity.

Assumendo le fattezze di un supereroe, tra il rombo dei motori e lo stupore degli astanti, ha spiccato il volo bilanciandosi con il peso del corpo e i movimenti degli arti, offrendo uno show dell’immaginario supereroistico, realizzando uno dei sogni più antichi dell’uomo. Lo ha spiegato Sam Rogers, quando sul palco del Mainstage ha raccontato l’idea della jet suite: è infatti uno degli ideatori della tuta che permette di volare e uno dei pochi fortunati piloti che possono provare il brivido di indossarla e di volare. In particolare, si è occupato del design della tuta. “Abbiamo usato molto le stampanti 3D – ha spiegato – per costruire un prodotto strato su strato e una struttura che ci consente di avere parti flessibili e non flessibili. Abbiamo cercato di rendere la jet suit un prodotto utile in circostanze”.

E ha aggiunto: “abbiamo portato la nostra tuta in tutto il mondo. La nostra idea è renderla utilizzabile in film, esercitazioni militari o anche in operazioni di soccorso. Immaginate se un giorno i paramedici potessero sfruttare la nostra tuta: riuscirebbero a sorvolare le montagne o arrivare in zone in maniera molto più veloce di un elicottero e recuperare tempo prezioso”.

Quella di quest’anno, è stata la seconda partecipazione dell’uomo volante alla manifestazione: già l’anno scorso il Jet Suit di Gravity industries pilotato da Alex Wilson aveva stupito le migliaia di partecipanti. La sua, soltanto una delle peculiarità dell’undicesima edizione, anche quest’anno confermatasi piattaforma globale per la costruzione del futuro cui era presente, per esempio, anche Robot Sophia, l’umanoide più avanzato al mondo.


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