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Mamdani, sindaco di New York e profeta del già visto

Zohran Mamdani, nuovo sindaco di New York, promette di sconfiggere Trump e abolire la povertà. Ma dietro l’entusiasmo progressista si nasconde l’ennesima reincarnazione dell’obamismo: slogan nuovi, tasse vecchie e una città che rischia di affondare tra ideologia e buone intenzioni.

di Anna Tortora -


Mamdani sindaco, la vittoria scontata nella città che vota sempre “bene”

New York ha scelto Zohran Mamdani, e il mondo liberal (non liberale) applaude come se fosse accaduto qualcosa di imprevedibile. In realtà, la città più progressista d’America non fa che confermare se stessa: democratica da sempre, fiera del proprio anticonformismo conformista.
L’unico vero outsider resta Rudy Giuliani, che negli anni ’90 osò l’eresia di governare invece di predicare. Ripulì la città, impose ordine, e trasformò il caos in efficienza: una bestemmia per chi ama l’anarchia decorata con i murales.

Il ritorno dell’obamismo con filtro Instagram

Mamdani promette uguaglianza, inclusione e giustizia sociale. È il trailer dell’obamismo: tanta speranza, poca realtà.
Obama aveva il talento della retorica e l’eleganza dell’attore consumato, ma il suo lascito è stato un’America più divisa, un linguaggio ipersensibile e una sinistra che scambia la morale per politica.
Da allora, ogni nuovo volto progressista tenta di riaccendere quella magia, senza accorgersi che la batteria del “change” è scarica da anni. Mamdani ne è l’erede spirituale: un Obama in versione Brooklyn, con più hashtag e meno sostanza.

Soros applaude Mamdani, la città paga

Il primo a congratularsi con Mamdani è stato Soros, il miliardario simbolo della finanza globale. Curioso, per un sindaco che si proclama “contro i poteri forti”.
A parole si combattono i ricchi, nei fatti si festeggia con loro.
E mentre si promette di tassare “chi crea lavoro” per finanziare chi lo cerca, le aziende iniziano già a guardare al Texas.
La promessa di “abolire la povertà” suona bene nei discorsi, ma nella realtà si traduce in nuovi costi e vecchi problemi.
Come dice l’ex parlamentare Enzo Raisi, la radicalizzazione della politica, da Trump ai woke, passando per Mamdani, non risolve nulla: alterna solo i fanatici.
New York, ancora una volta, celebra la sua “nuova alba”.
Ma a guardarla bene, sembra soltanto l’ennesimo tramonto ricolorato.

New York: il futuro è ieri

New York celebra l’ennesima rivoluzione, convinta di aver cambiato la storia.
Ma a guardarla bene, è solo la solita sceneggiatura con attori nuovi e le stesse battute di sempre.
La nuova alba? Un altro tramonto con l’illuminazione diversa.


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